Le associazioni e la società civile, don Massimo Biancalani e lo studente gay vittima di omofobia, lo studente Raffaele Ariano, chi lavora assieme ai migranti e Diana Pavlocic, rappresentante della comunità rom e blogger de Ilfattoquotidiano.it. L’altra sinistra, quella fuori dal Pd, senza tessere di partito ha portato 25mila persone – secondo gli organizzatori – in piazza Duomo a Milano. Accanto a loro i messaggi della senatrice a vita Liliana Segre, l’europarlamentare Elly Schlein, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. Tutti insieme per dire no ad intolleranza e razzismo.

Sul palco decine di testimonianze, compresa quella della coppia gay di Verona, vittima di un doppio attacco – prima in piazza e poi in casa – con schiaffi, minacce e benzina. Assieme a loro il portavoce de I Sentinelli, Luca Paladini, e anche le parole del ricercatore che denunciò il messaggio contro i rom diffuso dalla capotreno di Trenord e per questo linciato sui social.

Una sfilata durata oltre tre ore, corsa con il tam-tam sulla Rete, che porta sul palco montato nel centro di Milano le storie di chi lavora con i migranti, della comunità Lgbt e di chi si sente minacciato dall’estrema destra. Un solo slogan (“Intolleranza zero”) e l’appello – riuscitissimo – di presentarsi con una maglietta rossa. Un colpo d’occhio che colora piazza Duomo per proporre un’altra narrazione “in questo riaffacciarsi di pulsioni razziste e xenofobe”, dice il presidente dell’Anpi milanese, Roberto Cenati, ricordando come “il ministro Salvini, che ha adottato lo slogan di Casa Pound ‘Prima gli italiani’, si vanta di avere ridotto le domande per il diritto d’asilo previsto nella nostra Costituzione”.

“Pensate che incubo questa piazza per i nostalgici del Medioevo: siamo tutti insieme, antifascisti e stranieri, rom e comunità Lgbt, femministi e ambientalisti, stanotte Fontana non dormirà”, dice Schlein. “Questo è un governo vigliacco, forte con i deboli e debole con i forti, ma è anche un governo ipocrita perché c’è chi si riempie la bocca di sicurezza ma con la sua propaganda di odio quotidiano, scegliendo un nemico al giorno, legittima la violenza e rende le nostre città meno sicure”, ha proseguito l’europarlamentare.

Per Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di sterminio, ci sono “diffusi segnali di rinascita di correnti razziste e xenofobe, quando non apertamente naziste e neofasciste, per me motivo di sconforto“, ha scritto in un messaggio letto in piazza. Uno dei passaggi più applauditi e sentiti dalle migliaia di autoconvocati.

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