La Squadra mobile di Foggia ha arrestato ieri sera Diop Makhar, 30enne senegalese accusato di aver fatto da caporale a 15 lavoratori agricoli, tutti migranti. L’operazione si è svolta intorno ad Apricena, nel foggiano. Proprio in quell’area, ad agosto, hanno perso la vita sedici braccianti morti in incidenti stradali: dodici vicino a Lesina, in uno scontro tra il furgone su cui viaggiavano ed un tir, e pochi giorni prima, in un incidente molto simile, altri quattro tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri.

In un servizio di pattuglia contro il caporalato, gli investigatori avevano scorto alcuni africani intenti a raccogliere pomodori. Osservandoli per un’intera giornata hanno ricostruito i loro ritmi: arrivavano sui campi alle 6, trasportati a bordo di un furgone blu fatiscente dal caporale, che poi li controllava durante il lavoro. I migranti erano trasportati in violazione di tutte le norme igieniche e di sicurezza, e in condizioni che le forze dell’ordine hanno definito ‘disumane‘. Dopo il turno, della durata di 8/9 ore, erano riportati indietro a bordo del furgone.

Al presunto caporale sono stati sequestrati alcuni fogli in cui teneva la contabilità, nonché del denaro contante. Appena ieri, tra Umbria e Veneto, sono state fermate tre persone accusate di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro per aver gestito, attraverso due società cooperative, un giro di lavoratori provenienti da Romania e Albania.

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