di Vittorio Daniele – Università Magna Graecia di Catanzaro

Secondo una tesi molto diffusa, nel Sud il costo del lavoro sarebbe “troppo alto” rispetto alla produttività. Ciò determinerebbe disoccupazione, lavoro nero e bassi redditi. In sintesi, questa tesi può essere riassunta come segue. Nel Mezzogiorno il prodotto medio del lavoro è circa il 30 per cento più basso del Nord. Poiché il lavoro è meno produttivo, anche i salari dovrebbero essere più bassi. Ma questi, essendo fissati attraverso contratti collettivi nazionali, sono sostanzialmente uguali in tutto il Paese. Quale impresa investirebbe, dunque, al Sud sapendo di dover pagare le stesse retribuzioni del Nord ma a fronte di una minore produttività del lavoro?

Per eliminare questi squilibri, bisognerebbe abbandonare la contrattazione nazionale del lavoro, sostituendola con quella decentrata a livello d’impresa o su base locale. I salari al Sud diminuirebbero, allineandosi alla produttività. Ciò stimolerebbe investimenti e occupazione. Un risultato analogo potrebbe essere ottenuto riducendo il carico fiscale e contributivo sul lavoro, ma con oneri sulla finanza pubblica. La prima soluzione sarebbe più efficiente e, dunque, preferibile. Questa tesi trova riscontro nei dati? È fondata l’affermazione secondo la quale nel Mezzogiorno le retribuzioni sono analoghe al resto del paese mentre la produttività notevolmente inferiore? L’indagine sui risultati economici delle imprese italiane nel 2015, recentemente pubblicata dall’Istat (2018), consente di dare una prima risposta a queste domande.

Consideriamo l’industria e i servizi non finanziari e misuriamo la produttività con il valore aggiunto per dipendente. Come mostra la figura 1, nel Mezzogiorno, la produttività è inferiore di 22 punti percentuali rispetto alla media italiana, ma anche la retribuzione per dipendente lo è (20.500 euro circa a fronte dei 25.870 del Paese). Nel Nord-ovest, invece, sia la produttività, sia le retribuzioni sono di 12 punti più alte della media nazionale. Anche nel Nord-est e nel Centro i livelli delle due variabili risultano sostanzialmente allineati. In sintesi, la differenza Nord-Sud nella produttività del lavoro è analoga a quella nella retribuzione media.

Figura 1. Retribuzione e valore aggiunto per lavoratore dipendente nel 2015 – industria e servizi (Italia = 100). Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Risultati economici delle imprese a livello territoriale: ampliamento del dettaglio analisi, Statistiche report, 13 giugno 2018.

Continua su Economia e politica

Articolo Precedente

L’impresa di Stato torna di moda? Il vox tra scettici e possibilisti da Cottarelli a Gros-Pietro. Monti: “Storia di non grande efficienza”

next
Articolo Successivo

Brebemi, camion con trolley e concorsi a premi. Le ultime trovate dell’A35 sono davvero uniche

next