Dice che ha seguito la richiesta di Sergio Marchionne ai manager della Fiat nel 2008. E che devolverà i suoi guadagni per “opere di bene“. C’è un consigliere di amministrazione di Atlantia che ha comprato azioni della sua società due giorni dopo il crollo del ponte Morandi. Le ha comprate a un prezzo molto basso e secondo il giornalista Franco Bechis ha già guadagnato ventimila euro. Quel consigliere si chiama Bernaldo Bertoldi, fa il professore a Torino e la mattina del 16 agosto del 2018 ha investito 238.890 euro in azioni della società del gruppo Benetton. Da 48 ore il Paese intero era concentrato su Genova e sulla tragedia del viadotto che ha ucciso 43 persone. Una vera e propria strage che già il 14 agosto incide sulle quotazioni di Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia: a fine giornata segna meno 5,39 %. Il 15 agosto, ferragosto, le Borse sono chiuse. È quel giorno che cominciano le accuse da parte dell’opinione pubblica nei confronti di Autostrade per l’Italia. E proprio in quelle ore dal governo si comincia a ipotizzare la revoca della concessione alla società controllata da Atlantia.

Alle ore 7.57 di giovedì 16 agosto, dunque, Bertoldi compra 5.000 azioni di Atlantia. Poi ne prende altre 2,500, quindi 800: in totale 8.300 titoli in tre minuti a un prezzo medio di 17,5613 euro l’una, 145.758 in totale. Poi tocca a Rosanna Albertano, sua madre, che ne acquista 5.200 in cambio di 93.132, euro cioè circa 17.91 euro ad azione per un titolo che prima del crollo era quotato a circa 24 euro. In totale il professore e la madre investono 238.890 euro, come spiega un lancio dell’agenzia Ansa del 21 agosto. Un vero e proprio investimento visto che dopo il giorno nero successivo al crollo del ponte la quotazione di Atlantia è subito risalita seppur di poco: ha superato i 18 euro, sfiorando quota 19. Secondo il giornalista Bechis – che ne ha scritto sul quotidiano Il Tempo – Bertoldi avrebbe già guadagnato circa ventimila euro.

Un investimento assolutamente lecito quello del professore che, però, alla luce del suo incarico nel cda di Atlantia rischia di essere quantomeno inopportuno. Soprattutto perché compiuto nel giorno successivo a una tragedia come quella del ponte Morandi. “Io – spiega Bertoldi a Bechis – avevo un conto diviso con mia madre dove ci sono i risparmi accantonati per l’università dei miei figli, di cui anche mamma è garante. Ho comprato le azioni con lo scopo di dimostrare pubblicamente la mia totale fiducia nella società e con la speranza di poter contribuire a dare fiducia al mercato e al risparmio che è un bene tanto prezioso da essere tutelato dalla Nostra Costituzione“.

Il professore, dunque, non crede che il suo investimento sia passibile di critiche? “Accetto tutte le versioni che altri vorranno dare perché non è così comprensibile la mia scelta. Però sono qui a metterci la faccia – dice – Non ho avuto alcuna informazione privilegiata da altri prima di fare quella scelta. Sono da tanti anni in consiglio e ho potuto constatare che Atlantia è una società molto seria, e volevo farlo vedere con quel gesto di fiducia. Ricordo che nel 2008 Sergio Marchionne in un momento di caduta delle azioni Fiat chiese pubblicamente a consiglieri e manager di acquistare azioni Fiat per dare un messaggio di fiducia al mercato”. Ai tempi, però, Fiat non era coinvolta in alcuna tragedia simile a quella di Genova. “Guardi – dice sempre il professore a Bechis – lei ha ragione anche su un altro punto: non si specula su vicende del genere, non si lucra su queste cose. Quindi se mai dovessero esserci dei guadagni mi impegno ad usarli solo per opere di bene, e sarò felice se lei vorrà verificarlo di persona”.

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