Musica

Pippo Caruso, addio al celebre direttore d’orchestra. Pippo Baudo: “Avevamo un’intesa naturale. Mi mancherà tantissimo”

Da metà anni settanta in avanti, tra Fantastico, Domenica In, Serata d’onore, Numero Uno, si è affermato il sodalizio con Baudo e contemporaneamente l’attività di compositore per diversi film (Maladolescenza, un cult assoluto), e da direttore d’orchestra per le incisioni di cantanti come Mia Martini, Bruno Lauzi, e Eduardo de Crescenzo, ma anche per un album memorabile di Enzo Jannacci

di Davide Turrini

Addio Pippo Caruso. Il celebre direttore d’orchestra e musicista, sempre al fianco di Pippo Baudo nelle sue avventure televisive, è morto la scorsa notte nel comune di Passo Corese vicino Rieti. Aveva 82 anni. Tutti se lo ricorderanno in quell’inquadratura in tre quarti di spalle mentre dà il là all’orchestra Rai. Pizzetto e capello mosso come un baldanzoso moschettiere di Dumas, Caruso ha come ridato vitalità e pienezza al suono delle orchestre Rai reduci dai fasti sincopati di Canzonissima e Studio Uno.

Da metà anni settanta in avanti, tra Fantastico, Domenica In, Serata d’onore, Numero Uno, si è affermato il sodalizio con Baudo e contemporaneamente l’attività di compositore per diversi film (Maladolescenza, un cult assoluto), e da direttore d’orchestra per le incisioni di cantanti come Mia Martini, Bruno Lauzi, e Eduardo de Crescenzo, ma anche per un album memorabile di Enzo Jannacci, Secondo te che gusto c’è? (1977). Celebre anche il brano L’amore è che Lorella Cuccarini e Alessandra Martines eseguivano come sigla finale di Fantastico 7 o Johnny il Bassotto che Lino Toffolo cantava nel 1976 sull’animazione di Bruno Bozzetto nel programma abbinato alla Lotteria Italia, CHI?

“È stato un grandissimo musicista, un artista di grande sensibilità e creatività. Ha scritto canzoni per bambini e grandi. Era stimato da tutti i suoi colleghi e amato da tutti i suoi orchestrali che gli volevano bene perché da lui imparavano tutto”, spiega Baudo al FQMagazine. “Ci incontrammo per la prima volta a New York. Lui dirigeva un’orchestra sulle navi da crociera che portavano ai Caraibi. Gli dissi di lasciare stare e di venire con me in Italia. Toccai un tasto profondo perché Pippo aveva molta nostalgia dell’Italia. Così tornò con me a Roma, fece il concorso in Rai e iniziammo a collaborare ufficialmente attorno al 1973. Avevamo un’intesa musicale naturale, una sorta di affinità elettiva. Era instancabile, scriveva canzoni di ogni tipo e in poco tempo. Con lui ho fatto dodici festival di Sanremo. Era una colonna della musica italiana. Mi mancherà tantissimo”.

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