Questure e prefetture di tutta Italia allertate per possibili gesti simbolici o azioni contro i palazzi del potere. È questo il contenuto della nota diramata dal Dipartimento di pubblica sicurezza, in allarme per il clima che si respira nel Paese dopo la crisi istituzionale degli ultimi giorni.

Secondo gli apparati di sicurezza e di intelligence, al momento non ci sono segnali specifici legati alle iniziative annunciate dal Movimento 5 stelle e la Lega. La preoccupazione, però, è che i toni possano esasperarsi ulteriormente. E che singoli o gruppi di estremisti decidano di attaccare le istituzioni italiane. Per questo, il Dipartimento ha invitato a innalzare la sicurezza sui palazzi del potere. A Roma, dove c’è la quasi totalità delle sedi, e nelle altre città, a partire da Milano. Da tenere sotto controllo anche gli uffici dell’Unione europea.

La nota del Dipartimento fa riferimento esplicito solo alla possibilità che gruppi radicali (dagli anarchici a quelli di estrema destra) possano contrapporsi alle manifestazioni ‘ufficiali’ già programmate. In particolare a quella del 2 giugno. L’innalzamento dei livelli di sicurezza, quindi, va a integrare la circolare già diramata sulle misure da attuare per la Festa della Repubblica: evitare che le contromanifestazioni di antimilitaristi e pacifisti possano ostacolare la parata militare ai Fori Imperiali e le altre iniziative in Italia; segnalare tutte le informazioni relative agli eventuali arrivi a Roma di soggetti che potrebbero dare vita a ‘azioni di disturbo’. Ma sul tavolo degli apparati di sicurezza ci sono anche le manifestazioni ufficiali organizzate dai partiti: dal sit-in del Pd in Santi Apostoli previsto per venerdì, all’appuntamento lanciato da Luigi Di Maio alla Bocca della verità per il 2 giugno.

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