Ridendo e scherzando, tra poco sarà giugno e la Nazione si bloccherà tre mesi per la consueta pausa estiva e questa stagione sarà bella, speriamo che il tempo si aggiusti un po’ che è da inizio maggio che c’è un clima incerto e non si sa bene come vestirsi. Un giorno c’è il sole, fa caldissimo, fa freddo, poi piove, anzi arrivano le “bombe d’acqua” che a chi si occupa di spaventare le persone col meteo piace di più. Dai, ancora qualche giorno e si torna a parlare di “Allerta Caldo”.

E poi c’è una novità, c’è il nuovo governo Lega e M5S con presidente del consiglio Giuseppe Conte. Oddio, Conte, adesso non esageriamo. E’ poi un avvocato e ho anche letto su Facebook che bisognerà indagare sul suo curriculum “pompato” come è d’uso su Linkedin, dove per fare bella figura coi recruiters delle startup, bisogna essere molto skilled a scrivere post performanti di personal branding che generino engagement (non chiedetemi cosa voglia dire, ma su quel social parlano così).

I miei amici ricchi sono molto preoccupati dal nuovo governo, dicono che questi qua vogliono fare la flat tax che significa meno tasse e loro (cit.) vogliono pagare più tasse, contribuire alla crescita del paese e perché no, generare engagement. Mi hanno detto che quando saranno in vacanza dall’altra parte del mondo lotteranno contro questo governo politico, ma gestito da un tecnico che pensa solo al proprio personal branding e a “pitonare” il proprio curriculum egoreferenziato. Uno mi ha detto che a breve scriverà #hashtag al vetriolo su Twitter e con suo figlio youtuber diffonderanno video che diventeranno virali. Staremo a vedere.

I miei amici poveri invece sono più preoccupati del reddito di cittadinanza. Piuttosto che ricevere dei soldi in quel modo preferiscono andare a lavorare, non importa a fare cosa, ma vogliono un lavoro vero, di quelli dove devi andare lì alle nove e esci alle sei (non importa a fare cosa). Però da settembre. Va detto che li vedo meno preoccupati dai ricchi, ma anche loro stanno organizzando contestazioni incredibili. Ieri uno di loro ha creato un gruppo di protesta su WhatsApp e mi ha iscritto. Lo seguirò, per ora ho silenziato le notifiche.

E infine ci sono i miei amici anzianotti che se si concretizzano le idee balzane di questi qua, verrebbe rivista totalmente o parzialmente la legge Fornero e sarebbero costretti ad andare in pensione senza dover attendere i 67 anni. “Poi cosa facciamo?” mi ha detto uno. Era terrorizzato. Si stanno già organizzando per opporsi a uno Stato che li vuole umarells prima del tempo, perché loro sono giovani e vogliono lavorare ancora, lo fanno per loro (cit.), per il futuro dei loro nipoti e ancor prima per i figli trentenni project manager partita iva col forfettino impiegati in una startup innovativa, pagati 500 euro lordi al mese. Meno del reddito di cittadinanza.

Insomma, questa nuova serie tv italiana della formazione del governo iniziata dopo la vittoria del concorso pubblico del 4 marzo 2018 è veramente avvincente, molto meglio della produzione inglese Brexit o di quell’americanata dell’elezione di Donald Trump, va detto. Come andrà a finire nessuno ne ha idea, ma stamattina al bar ho sentito il barista spoilerare “Non ci sono le coperture”. Chissà se è vero. Oggi inizia la nuova stagione.

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