L’11 aprile scorso la decisione del giudice di Milano di trasferire il procedimento e oggi la procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della giunta regionale lombarda Roberto Formigoni, per l’ex sottosegretario alla presidenza della Regione Paolo Alli e per l’ex direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina. Il caso era passato dalla Procura di Milano a quella di Cremona per competenza territoriale.

L’accusa è di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dell’indagine sul caso dell’acceleratore lineare Vero l’apparecchiatura utilizzata per la diagnostica oncologica, acquistata dall’ospedale maggiore di Cremona. Secondo le indagini, Formigoni avrebbe ottenuto dall’ex consigliere lombardo Massimo Gianluca Guarischi utilità per 447mila euro per assicurare un “trattamento preferenziale” alla Hermex Italia dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti nelle gare per la fornitura “dell’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare ‘Verò” in alcuni ospedali, in particolare per quello di Cremona.

La Procura di Milano l’8 giugno 2017 aveva chiesto il rinvio a giudizio per l’ex governatore lombardo ed ex senatore di Ap (non rieletto alle ultime elezioni), già condannato a 6 anni per corruzione per il caso Maugeri, e accusato sempre di corruzione per i suoi rapporti con il presunto intermediario ed ex consigliere lombardo Guarischi, al quale sono già stati inflitti 5 anni in primo grado e in appello per il presunto giro di mazzette nella sanità lombarda. Il pm Eugenio Fusco aveva inoltrato al gup Alessandra Del Corvo la richiesta di processo per Formigoni e per altre persone, tra cui anche Paolo Alli, ex sottosegretario alla Presidenza della Regione. Era stata chiesta l’archiviazione per l’ex assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani. Stando all’avviso di chiusura indagini del maggio 2015, Formigoni avrebbe ricevuto oltre 400mila euro, tra contanti, orologi, spese per viaggi tra il Sudafrica e la Croazia e il noleggio di jet e barche da Guarischi, per conto di un imprenditore, in cambio dello sblocco di stanziamenti. E ciò, secondo l’accusa, per garantire un “trattamento preferenziale” alla Hermex Italia dell’imprenditore Lo Presti nelle gare per la fornitura di apparecchiature mediche in alcuni ospedali, dandosi da fare per sbloccare gli stanziamenti regionali nel 2012. Al centro dell’indagine, in particolare, due forniture “dell’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare ‘Vero’” all’ospedale di Cremona e all’Istituto dei Tumori (quest’ultima non andò in porto). Il processo era stato poi spostato, su richiesta della difesa di Formigoni, da Milano a Cremona.

Nello stesso caso è coinvolta Simona Mariani, direttore generale dell’ospedale di Cremona fino al 2015, accusata di corruzione e turbativa d’asta, con la differenza, sul piano della procedura, che Mariani, a differenza di Formigoni, ha chiesto il giudizio immediato, evitando l’udienza preliminare ed anticipando il dibattimento. Il decreto di giudizio immediato è stato emesso due giorni fa dal gup del tribunale di Cremona Letizia Platè.

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