La terza via di Sergio Mattarella per uscire dallo stallo è un governo “neutrale” che faccia partire la legislatura e resti in carica fino al 31 dicembre. A meno che non venga sfiduciato prima, ma a quel punto dovranno prendersene la responsabilità i partiti in Parlamento. E’ questa la decisione del Capo dello Stato, annunciata ai giornalisti al termine del terzo giro di consultazioni, e subito bocciata da M5s, Lega e Fratelli d’Italia. Forza Italia ha preso tempo, facendo sapere che “rispetterà gli impegni presi con gli alleati”, ma anche che “l’estate non aiuta la partecipazione”. Il presidente della Repubblica del resto si è appellato alla responsabilità dei partiti e ha fatto sapere che, vista l’impossibilità di trovare una maggioranza, indicherà un esecutivo di servizio perché, ha detto, “sarebbe la prima volta che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto”. Spetterà quindi alle forze politiche decidere se dare o meno la fiducia al governo super partes, i cui membri, ha detto il Colle, non dovranno candidarsi alle elezioni, e decidere se portare il Paese al voto a luglio o in autunno. Due opzioni che vengono scoraggiate, ma non escluse dal Capo dello Stato: da considerare secondo il Colle anche il tempo per approvare la manovra finanziaria e il rischio dell’aumento dell’Iva. “Scelgano i partiti”, ha detto. Resta il fatto che “un governo serve”, e deve avere pieni poteri per affrontare gli impegni internazionali dell’Italia, dall’emergenza migranti al consiglio europeo di fine giugno. Per il momento però, solo il Partito democratico ha fatto sapere di essere disponibile a “dare il proprio contributo”, mentre Silvio Berlusconi tace in attesa di incontrare gli alleati. Di sicuro c’è che il voto a giugno non è possibile, ha chiarito il Colle, e dunque chi vuole accelerare punta sull’inedito scenario di chiamare i cittadini a un nuovo voto il mese successivo. Calendario alla mano la data più probabile, osservano fonti parlamentari all’agenzia Ansa, non sarebbe neanche la domenica 8, come invocato da Lega e 5 stelle al termine di un vertice tra i leader, bensì quella addirittura del 22 luglio.

Video di Manolo Lanaro

Mattarella: “Sarebbe la prima volta che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto”
Dopo aver ricevuto le delegazioni dei vari partiti per un ultima verifica, il presidente della Repubblica, intorno alle 18.30, si è presentato ai giornalisti. E come prima cosa ha ricordato i tentativi fatti di trovare una maggioranza, partendo dal risultato del 4 marzo ribadendo come non si siano trovate soluzioni. “Non esiste”, ha detto, “una maggioranza con la sola Lega e i 5 stelle e si è rivelata impraticabile una maggioranza M5s con Pd. Ed è stata sempre affermata da entrambe le parti l’impossibilità che il centrodestra e Pd possano trovare un accordo. Tutte queste indisponibilità mi sono state confermate questa mattina”. Quindi ha illustrato la sua soluzione: “Ritengo che sia più rispettoso” della dinamica democratica che a “portare alle elezioni sia un governo non di parte. E’ doveroso dar vita ad un nuovo governo. Non si può attendere”. L’esecutivo però, secondo quanto deciso da Mattarella, non può essere quello uscente: “Il governo presieduto dall’onorevole Gentiloni, che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in questa situazione anomala, ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più”. Quindi: “Laddove tra i partiti non si raggiungesse alcuna intesa” per un governo politico nei prossimi mesi “il governo neutrale dovrebbe concludere la sua attività a fine dicembre per andare subito dopo a elezioni”. Mattarella non ha nascosto la sua contrarietà per il ritorno immediato alle urne: “Sarebbe la prima volta che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto”. Ma ha anche continuato: “Scelgano i partiti con il loro libero comportamento e nella sede propria parlamentare. Cerchino una maggioranza politica per un governo neutrale entro l’anno oppure nuove elezioni subito, in autunno o nel mese di luglio”.

Serve un Governo è la premessa. E dovrebbe essere un governo di tutti per fare l’essenziale e rappresentare l’Italia all’estero, soprattutto a Bruxelles dove a fine giugno è in calendario un importante Consiglio europeo. Mattarella ha quindi espresso le sue preoccupazioni per un ritorno alle urne immediato: “L’ipotesi alternativa è indire nuove elezioni subito, ma non vi sono tempi per il voto entro giugno, si potrebbero svolgere in piena estate, ma finora è stato evitato perché per gli italiani è difficile esercitare il voto. Si potrebbe poi fissare il ritorno alle urne in autunno. Mi compete far presente alcune preoccupazioni: che non vi sia tempo per approvare dopo il voto la legge di bilancio entro fine anno con l’aumento dell’Iva e con gli effetti recessivi che questa tassa comporterebbe e il rischio di esporre la situazione finanziaria. Mi auguro che dalle forze politiche giunga una risposta positiva nella assunzione di responsabilità per l’Italia“.

Il Capo dello Stato ha infine lasciato intendere che far partire il governo può agevolare dialogo e intese tra le forze politiche: “Dai partiti fino a pochi giorni a dietro è venuta più volta la richiesta di tempo per raggiungere intese. Può essere utile che si prendano ancora tempo per far maturare una maggioranza politica per una maggioranza di governo. Ma nel frattempo consentano che nasca con la fiducia un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza parlamentare si dimetterebbe con immediatezza per un governo politico”.

La giornata: centrodestra chiede l’incarico, M5s inizia la campagna elettorale – La terza e ultima giornata di consultazioni è stata l’ennesimo giro a vuoto. E’ iniziata con il passo indietro di Luigi Di Maio che non è bastato per spaccare il centrodestra. E’ continuata con la richiesta di Matteo Salvini di avere un pre incarico ed è terminata con l’avvio della campagna elettorale da parte di M5s e Lega. Verso l’ora di pranzo addirittura c’è stato un incontro tra il leader grillino e il leader del Carroccio, durante il quale si è ipotizzata la data dell’8 luglio. Un colloquio non richiesto dal Colle, come specificato da una nota dello stesso Quirinale. Dopo il faccia a faccia i due leader hanno fatto rispettivamente due dirette Facebook indirizzate ai loro sostenitori: “Da oggi inizia la campagna elettorale, Salvini ha scelto Berlusconi”, ha detto Di Maio. “Non ci sono i numeri e probabilmente è un incarico che non avranno mai, anche perché si dovrebbe fondare su dei voltagabbana, su dei traditori del mandato elettorale, su gente che non ha nessuna possibilità in questo momento di avere da solo la maggioranza”. Ha risposto poco dopo Salvini: “La prossima volta al voto sarà un referendum, o noi o loro”. Il Quirinale ha smentito che i due si siano visti su richiesta di Mattarella.

La cosa che è stata certa fin dall’inizio è che non ci sarebbe stato un governo formato da 5 stelle e Lega. Dopo due vertici nel giro di poco più di 12 ore – uno tesissimo domenica sera e un secondo in mattinata, prima dell’incontro al Quirinale – i leader del centrodestra hanno finito per chiedere un incarico a un proprio esponente per trovare una maggioranza in Parlamento. Ipotesi che però, fin da subito, Mattarella ha escluso. “Sono totalmente irresponsabili e superficiali, nonché irrispettosi verso il lavoro del Colle. Il Pd supporterà qualsiasi iniziativa del presidente Mattarella. Punto”, ha commentato il reggente dem Maurizio Martina. Un governo del presidente non sarebbe sgradito neanche a Silvio Berlusconi, ma il leader di FI sostiene l’istanza della Lega: o il capo dello Stato dà l’incarico a Salvini per cercare i voti per un governo del centrodestra o si torna al voto.

 

ORA PER ORA

20.30 – Di Maio all’assemblea M5s: “Pd è un caso perso”
Il capo politico M5s incontrando i suoi nel corso dell’assemblea congiunta ha dichiarato: “Ora Mattarella per il governo propone nomi che non sono mai passati per le elezioni. Un governo neutrale è sempre un governo tecnico, che non ha connessioni con le esigenze dei cittadini. Il voto è l’unica strada”. Ha attaccato poi Matteo Salvini e pure il Pd: “E’ un caso perso”, ha detto.

20.15 – Di Battista: “Chi dopo aver detto No al Movimento 5 stelle voterà il governo tecnico è un traditore della patria”

20 – Tra le date più probabili per il ritorno al voto: 22 luglio
Calendario alla mano, variabili varie escluse, la data più realistica per un voto a luglio sarebbe quella del 22 luglio. Lo confermano fonti parlamentari che stanno ragionando sulle procedure nel caso si dovesse tornare alle urne il prima possibile.

19.45 – Forza Italia: “L’estate non aiuta la partecipazione”
Fi coerentemente con il voto degli italiani valuterà la posizione da assumere con gli alleati tenendo contro degli impresi presi tra i leader. Non ci spaventa il voto ma l’estate non aiuta, meglio l’autunno”. E’ quanto si legge in una nota di Fi.

19.40 – Di Maio: “Governo neutrale=governo tecnico”
“Nessuna fiducia a un governo “neutrale”, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!”. Lo scrive il leader del M5S Luigi Di Maio in un tweet

19.20 – Salvini: “La Lega non è disponibile”
“Mattarella vuole un “governo neutrale”? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio ‘prima gli italianì, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota! Conto su di voi”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini commenta su twitter l’intervento del Capo dello Stato.

19.15 – Fdi: “No a fiducia a governo neutrale”
“Non serve un governo neutrale ma uno capace di schierarsi con gli italiani. E Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è chiaro perché voglia verificare se un governo di sua emanazione abbia o meno la fiducia ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare quella stessa fiducia. Il tabù di dare l’incarico al c.destra è incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i voti di FdI per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale”. Lo dichiara il presidente di FdI Giorgia Meloni.

19.10 – M5s: “Non cambia nulla, voto a luglio”

19 – Martina: “Pd pronto a sostenere iniziativa Mattarella”

18.44 – Mattarella: “Governo non di parte e non di minoranza che porti alle elezioni”
“Nasca un governo neutrale e di servizio. Là dove si formasse una maggioranza parlamentare, il governo si dimetterebbe, altrimenti quel governo dovrebbe portare alle elezioni a dicembre”. Mattarella ha quindi elencato le altre opzioni: voto in piena estate, “sempre evitato finora”, voto in autunno, “senza però avere il tempo per approvare la manovra”. E ha concluso: “Scelgano i partiti con la loro sede propria il Parlamento tra le alternative,

18.35 – L’intervento di Mattarella
“Ho svolto una verifica concreta, attenta e puntuale di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento con tre forze. Nessuno dei quali ha la maggioranza”. Quindi ha passato in rassegna le varie ipotesi di accordo, tutte “impossibili”. “Nel corso delle consultazioni di oggi, ho chiesto se ci fossero altre possibilità di intesa. Non vi è alcuna possibilità. Ho sempre escluso che ci fosse un governo di minoranza che condurrebbe alle elezioni. Ritengo che sia più corretto avere un governo non di parte che conduca alle elezioni”.

18.20 – Mattarella interverrà alle 18.35

18 – Presidente Casellati al Colle
La presidente del Senato Elisabetta Casellati è arrivata al Quirinale per le consultazioni. La seconda carica dello Stato chiuderà il terzo e ultimo giro di incontri del presidente della Repubblica.

17.45 – Posizioni diverse del gruppo Misto al Senato
“Piena fiducia nel Presidente Mattarella e senso di responsabilità”. Questa la posizione del Gruppo Misto della Camera, espressa dal capogruppo Manfred Scullian al termine dell’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Diversa tuttavia l’impostazione delle varie componenti. Salvatore Caiata, del Maie, dove sono inseriti anche i deputati eletti con M5S ma a cui è stata rifiutata l’iscrizione al Gruppo, “non vede di buon occhio la formazione di un governo tecnico-istituzionale”, considerando “il ritorno al voto la strada più democratica”. Ma, ha obiettato, Beatrice Lorenzin, di Civica e popolare, “il voto anticipato con questa legge elettorale produrrebbe un risultato identico a quello che abbiamo attualmente”. No a elezioni subito anche da Alessandro Fusacchia di “Più Europa”, mentre per Maurizio Lupi, di ‘Noi con l’Italià, bisogna “verificare i numeri in Parlamento”, partendo dal centrodestra.

17.30 – Se voto anticipato, Gentiloni verso candidatura a premier per il Pd
Raccontano che stamattina, al vertice allargato al Nazareno, la maggior pare dei presenti concordasse sul governo di tregua come sbocco più verosimile alla crisi. Solo Dario Franceschini e Lorenzo Guerini avrebbero messo in guardia gli ‘ottimisti’ spiegando perché, a loro parere, fosse più concreto il rischio di un voto a breve. A pomeriggio la previsione di Guerini e Franceschini pare ancora più concreta. Una escalation verso il voto che coglie di sorpresa il grosso del gruppo dirigente dem e che, se confermata, metterebbe nei guai un Pd già provato dal voto del 4 marzo. “E’ chiaro che dovremmo avere un solo obiettivo: cercare di tenere il risultato del 4 marzo. Più di questo, è difficile immaginare altro…”, dice un big dem. In queste ore convulse, a Montecitorio, si parla di una ‘tregua’ nel Pd con una soluzione degli assetti interni che garantisca la collegialità attorno a un front man: Paolo Gentiloni. Sarebbe il presidente del consiglio, il candidato del Pd e di quella possibile coalizione di cui lo stesso Gentiloni ha parlato ieri in Tv. Quanto alle liste, è lì che si annida l’ostacolo maggiore alla ‘tregua’. Per i renziani vanno confermate quelle del 4 marzo. Le minoranze già a suo tempo insorsero per i pochissimi posti ottenuti nelle liste. Il film si potrebbe ripetere.

17.05 – Bonino: “Con voto anticipato ferita democratica”
“Abbiamo espresso anche la più viva preoccupazione sulla procedura democratica, o antidemocratica, in caso di elezioni superanticipate. Non vi sfuggirà che in questo caso, che il voto sia a luglio o ottobre, è chiaro che potranno presentarsi solo Pd, M5s e centrodestra: tutti gli altri sono esclusi per le procedure previste dalla legge”. Lo dice Emma Bonino, al termine delle consultazioni, parlando di “ferita democratica importante e semplificazione brutale del sistema politico”

16.55 – Autonomie: “Voteremo sì al governo del presidente”
“Abbiamo detto a Mattarella che con i nostri 8 voti voteremo un eventuale governo del presidente”. Lo afferma Juliane Unterberger, presidente del gruppo parlamentare per le Autonomie (svp-patt,uv) del Senato,al termine delle consultazioni con Mattarella.

16.30 – Salvini su Facebook: “O passo di lato di qualcuno o si va al voto”
“Nelle prossime ore, o qualcuno farà un passo di lato come abbiamo fatto noi e nasce un governo che blocchi gli sbarchi, che si faccia sentir in Europa, insomma o si parte, oppure siete pronti a darmi la maggioranza assoluta per rivoltare questo Paese?”. E’ quanto chiede Matteo Salvini ai suoi follower in diretta su Facebook.
“Se non avrò l’incarico, l’8 luglio per voi, è un giorno di vacanza o andiamo tutti al voto? Lo chiedo a voi? Arianna c’è, Marco c’è… Massimo c’è”, ha concluso Salvini facendo una sorta di appello dei suoi contatti disponibili a sostenerlo alle urne anche l’8 luglio. Quindi ha aggiunto: “I Cinque Stelle un po’ ballerini, un po’ di qua, un po’ di là: la prossima volta, al voto, sarà un referendum, o noi o loro. Se o M5s o Berlusconi faranno un passo di lato nelle prossime ore io sono pronto, altrimenti io miracoli non posso farli. Basta perdere tempo e si va al voto”.

16.20 – Grasso: “Irrispettoso che i partiti parlino di voto”
“E’ pesantemente irrispettoso vedere indicare date delle prossime elezioni prima ancora che Mattarella abbia tutti gli elementi per pronunciarsi su un eventuale scioglimento della legislatura che non è partita. E’ la dimostrazione del fallimento di una pessima legge elettorale e di una classe politica capace di fare solo campagna elettorale senza assumersi responsabilità”. Lo afferma Pietro Grasso, leader di Leu al termine delle consultazioni con Mattarella. Poi aggiunge: “Noi di Liberi e Uguali abbiamo ribadito la stessa posizione di sempre: i nostri voti, per quanto non dirimenti ai fini delle maggioranza parlamentari, non sono, come è ovvio a disposizione di alcuna maggioranza che coinvolga le forze di centrodestra”.

16.10 – Ricominciano le consultazioni: Leu al Colle
Con la delegazione di Leu, è ripreso il terzo e ultimo giro di consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la formazione del nuovo governo. Gli incontri, intervallati di 20 minuti, proseguiranno con il Gruppo delle Autonomie del Senato, e i Misti di Palazzo Madama e Montecitorio. Alle 17.30 e alle 18 le udienze con i presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Possibile che al termine Mattarella tracci un bilancio di questa giornata di incontri e indichi quali potranno essere le sue prossime scelte.

16.02 – Zaia: “No a un governo tecnico”
“Diciamo no al Governo tecnico e sì a quello politico, che magari duri anche poco, ma che ci consenta di avere una legge elettorale e quindi poter stabilire una coalizione”. Si è espresso così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a margine della presentazione della nuova risonanza magnetica a Villa Salus. Zaia ha voluto spiegare la sua posizione sulla creazione di un Governo, precisando anche: “che 60 giorni siano più che sufficienti per studiare e ripassare. Il libro l’han letto tutto, noi cittadini ne abbiamo le tasche piene, l’offerta dell’esponente del mio partito è sul tavolo. Sono stati fatti passi di lato su presidenza di Camera e Senato: siamo in una situazione pirandelliana”. Infine il presidente si è espresso anche sulla solidità dei rapporti tra i diversi partiti della coalizione di centro destra: “Confermiamo l’alleanza, ma il vero tema è andare a governare. Basta un brevissimo lasso di tempo in cui si possano fare due tre cose e poi andare a votare”.

15.55 – Martina: “M5s-centrodestra irresponsabili e irrispettosi”
“Ancora adesso leggo dichiarazioni totalmente irresponsabili e superficiali da parte delle altre forze politiche, persino irrispettose verso il lavoro del Colle di queste ore. Qui c’è da dare certezze al Paese con un governo che blocchi l’aumento Iva e loro continuano a giocare al gatto e al topo. E’ davvero incredibile, il Paese non si merita tutto questo”. Lo dice il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, uscendo da Nazareno.

15.35 – Di Maio: “Doppio mandato? La legislatura è appena iniziata”
“La legislatura politicamente non è neanche iniziata”. Così il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio a chi gli chiede se sarà lui il candidato premier in caso di elezioni anticipate a luglio e se cadrà il vincolo del doppio mandato.

15 – Di Maio in diretta Facebook: “Da oggi siamo in campagna elettorale”
“Alle elezioni sono sicuro che ancora una volta gli italiani ci sorprenderanno, ma tutti i partiti si dovranno assumere la responsabilità di aver pensato ai loro interessi. Noi da oggi ci mettiamo in campagna elettorale e andiamo a raccontare questi due mesi di bugie”. Lo afferma il leader del M5S Luigi Di Maio che sottolinea: “Vi chiedo un grande sacrificio ad andare a votare ma io chiedo ai cittadini di mandare il M5s al governo visto che i partiti non lo hanno voluto”. Quindi attacca Salvini: “Oggi ancora una volta il centrodestra di Salvini e Berlusconi si è ripresentato a chiedere un mandato per cercare i voti in Parlamento. Cioè Salvini ha scelto ancora una volta Berlusconi, ma soprattutto di formare un governo dei voltagabbana, dei traditori del mandato politico, è questo quello a cui stiamo assistendo, ancora una volta una scelta figlia di coalizioni finte e nessuna premura per la stabilità del Paese”.

14.45 – Salvini: “Senza governo politico voto l’8 luglio”
“Come promesso lavorerò per dare un governo al Paese e fino all’ultimo cercherò di far cadere i veti dall’una e dall’altra parte. Se questo non dovesse avvenire la data più vicina per votare è domenica 8 luglio. Sulla data è d’accordo anche Di Maio”.

14.35 – Incontro Di Maio-Salvini-Giorgetti
E’ in corso al gruppo della lega alla Camera un incontro a tre, secondo quanto si apprende, tra Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti. Al centro, si apprende ancora, le valutazioni sulla data delle prossime elezioni.

14.28 – Di Maio: “Richiesta Salvini? Non ci sono i presupposti”
La richiesta di Salvini è una richiesta che andrà a vuoto? “Questo lo deciderà il Presidente però non mi pare chi ci siano i presupposti”. Lo dice il leader M5s Luigi Di Maio alle telecamere mentre rientrava a Montecitorio. Di Maio ha ricordato che per questa ipotesi “mi pare che non ci sono i numeri” mentre, sottolinea, c’erano per un governo politico. “Io avevo fatto un passo indietro per fare un governo politico con la Lega. Ne avete notizie? No! Allora questo vuol dire che il problema non ero io”.

14.09 – Di Maio: “Voto a luglio inedito? Anche il Rosatellum”
“Il voto a luglio è un inedito? E’ un inedito anche questa legge elettorale…”. Lo ha detto il leader del M5s Luigi Di Maio alle telecamere rientrando a Montecitorio dopo aver pranzato con il suo staff della comunicazione.

14.01 – Giorgetti: “Di Maio? Non conta più un cazzo”
“Di Maio non conta più un cazzo. L’incarico l’avrà Salvini”. Così Giancarlo Giorgetti, alla Camera con Matteo Salvini, lasciando il ristorante per andare ai gruppi, secondo l’agenzia di stampa Dire. Al cronista che gli chiede se il Quirinale sia d’accordo con un incarico al buio, Giorgetti risponde: “Accenderemo la luce”.

12.55 – Le consultazioni riprenderanno alle 16 con i gruppi di Liberi e Uguali

12.43 – Martina: “No a incarichi al buio né soluzioni raffazzonate”
“No a incarichi al buio, no a trasformismi, no a soluzioni politiche raffazzonate, si a uno sforzo super partes”. Lo ha detto il reggente del Pd Maurizio Martina dopo le consultazioni al Quirinale col presidente Mattarella.

12.43 – Martina: “No soluzioni abbozzate che non evitano aumento Iva”
“Noi siamo per evitare l’aumento dell’Iva in autunno e quindi siamo contrari ad abbozzare soluzioni che non servono per aggredire questo nodo, così per noi è fondamentale lavorare ad un’agenda economica del Paese, questo Paese ha fatto enormi sacrifici e non può retrocedere ora e non può buttare al mare il risultato ottenuto”. Lo afferma Maurizio Martina, segretario reggente del Pd al termine delle Consultazioni con Mattarella.

12.38 – Martina: “Sostegno fino in fondo a Mattarella”
“Noi abbiamo confermato al presidente della Repubblica piena fiducia nella sua iniziativa che supporteremo fino in fondo”. Lo dice Maurizio Martina, a nome della delegazione Pd, al termine delle consultazioni.

12.34 – Martina: “Basta gioco dell’oca, subito soluzione”
“Come Pd pensiamo che a questo punto sia urgente dare una soluzione alla crisi, superare lo stallo, risolvere una situazione come quella che abbiamo vissuto. Basta prendere tempo e traccheggiare, basta esasperare alcune logiche di parte. Basta con il gioco dell’oca, perché ancora in queste ore ci pare di vivere il gioco di tornare al punto di partenza da parte di chi ha prevalso il quattro marzo e si è proclamato vincitore senza avere i numeri per governare”. Lo dice il reggente Pd Maurizio Martina, al Quirinale.

12.02 – La delegazione del Pd al Quirinale per le consultazioni

11.58 – Dichiarazione sprint di Salvini, Berlusconi compito
Dichiarazione sprint di Matteo Salvini e al suo fianco un Silvio Berlusconi immobile, le braccia conserte, che annuisce ascoltando le parole del leader della Lega. E’ l’immagine della delegazione del centrodestra, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A differenza delle prime consultazioni con il capo dello Stato, nel corso delle quali aveva accompagnato le parole di Salvini con ampi gesti, il leader di Forza Italia si mostra compito e fa lievi cenni di approvazione con la testa. Alla destra di Salvini, Giorgia Meloni manifesta la sua convinta condivisione annuendo vistosamente.

11.55 – Salvini: “Confidiamo che Mattarella ci dia possibilità di cercare voti”
“Confidiamo che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza, che contiamo di poter trovare mettendoci in campo personalmente perché stanti così le cose la nostra coalizione rappresenta l’ambizione e la speranza di 60 milioni italiani. Confidiamo di poterci mettere nelle prossime ore finalmente a lavoro”. Lo dice Matteo Salvini, a nome della delegazione del centrodestra, al termine delle consultazioni. 

11.55 – Salvini: “Data mia disponibilità a dar vita a un governo”
“Contiamo – prosegue Salvini al termine delle consultazioni con il capo dello Stato – che sia l’ultima volta che cerchiamo una maggioranza. Abbiamo offerto al presidente della Repubblica, consci del fatto che il Paese non può aspettare, la disponibilità mia a nome della coalizione a formare un governo”.


11.54 – Il punto: resta lo stallo, ipotesi più accreditata governo di tregua
Nessun passo in avanti da parte dei partiti: al momento l’ipotesi più accreditata al Quirinale resta quella di un governo di tregua. Nel caso in cui l’esecutivo proposto dal presidente della Repubblica non ricevesse la fiducia in Parlamento il voto a metà luglio non viene escluso e solo con l’accordo dei partiti si potrebbe pensare a uno slittamento a settembre. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ovviamente, confida nell’appoggio più ampio possibile ad un governo da lui proposto per poter presentare e votare la Finanziaria ad ottobre, e scongiurare l’aumento dell’Iva (priorità anche per il numero uno del Quirinale) e, su richiesta del Parlamento, anche affrontare la modifica della legge elettorale. In questo scenario delicato il presidente del Consiglio dimissionario Paolo Gentiloni non sarà protagonista, secondo quanto si apprende, infatti lo stesso Gentiloni potrebbe essere il candidato premier al Pd nelle prossime elezioni.

11.12 – “Centrodestra resta unito, a noi il mandato”
Il centrodestra resterà unito e chiederà al presidente della Repubblica il mandato per andare in Parlamento e verificare i numeri una maggioranza. E’ questo, a quanto si apprende, la decisione presa nel corso del vertice a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni prima di salire al Colle per le consultazioni. Il centrodestra, sempre a quanto si apprende, ribadirà la sua contrarietà ad un governo del presidente.

11.11 – Delegazione del centrodestra arrivata al Quirinale
Silvio Berlusconi è arrivato al Colle in auto per le consultazioni con il Capo dello Stato. Prima di lui, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono entrati in auto. Per primo, Fabio Rampelli è arrivato a piedi.

10.56 – Di Maio: “Interlocuzione con il Pd ci è costata, ma per noi priorità i temi”
“C’è stata una seconda interlocuzione che ci è costata di più per varie ragioni, i nostri attivisti i nostri consiglieri locali stanno facendo opposizioni a sindaci e governatori Pd che stanno svendendo i nostri diritti sociali, la nostra sanità ma c’era da parte nostra la volontà di mettere al centro i temi”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella ricordando l’apertura dei giorni scorsi al Pd.

10.56 – Di Maio: “In dialogo con la Lega, io mai impedimento”
Deve essere chiaro “che nel ragionare con la Lega di Salvini, io non sono mai stato un impedimento alla firma del contratto”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella ricordando la sua apertura a rinunciare alla premiership.

10.51 – Di Maio: “Berlusconi? Noi il contratto lo vogliamo con la Lega”
“Io sono molto chiaro: si vuole fare un governo politico su un contratto di governo. Vogliamo sottoscriverlo con la Lega come abbiamo detto 55 giorni fa e trovare un presidente del consiglio condiviso. Quello che decide il centrodestra sono questioni interne”. Così Luigi Di Maio a nome del M5S al termine delle consultazioni risponde ai giornalisti.

10.51 – Di Maio: “Legge elettorale? Non voglio un dibattito di due anni”
“Sulla legge elettorale non voglio portare gli italiani in un dibattito di due anni su modifiche come premio alla lista o alla coalizione. Il ritorno al voto sarà un ballottaggio” tra M5S e Lega. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella.

10.50 – Di Maio: “Scongiurare aumento dell’Iva con un dl” – “Secondo me non dobbiamo aspettare neanche la formazione del governo, va scongiurato già nella discussione sul Def e fissato poi con un provvedimento, ieri ho detto anche un decreto, se dovesse servire”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella ribadendo come sia la sua priorità scongiurare al più presto un aumento dell’Iva.

10.47 – Di Maio: “Ce l’abbiamo messa tutta, ma da altri cinismo”
“Noi ce l’abbiamo messa tutta per non arrivare a questo punto” ma “c’è stato molto cinismo, valutazioni legate alle proprie forze politiche e non al bene del Paese. Ma se Terza Repubblica deve essere allora i politici faranno un passo indietro e i cittadini un passo avanti”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella.

10.45 – Di Maio: “Se si torna al voto, ballottaggio tra noi e Lega”
“Se non ci sono condizioni per governo politico, consapevole dei problemi degli italiani e che non faccia solo quadrare i conti, allora per noi si deve tornare al voto nella consapevolezza che sarà un ballottaggio: ora è chiaro che ci sono due realtà politiche che competono per governo di questo Paese e gli italiani sceglieranno”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella.

10.42 – Di Maio: “Disponibile a scegliere con la Lega un premier terzo”
“Oggi siamo in un’altra fase e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo con reddito cittadinanza, abolizione Fornero, e una serie di misure anti-corruzione”. Lo afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella.

10.03 – “Nella notte telefonata Salvini-Di Maio”
Contatti telefonici tra il leader della lega Matteo Salvini e il capo politico del M5s Luigi Di Maio, sia in nottata, sia stamattina prima del vertice di centrodestra. E’ quanto si apprende a margine della riunione del centrodestra in corso a Palazzo Grazioli.

9.29 – Palazzo Grazioli, arrivata anche la Meloni: via al vertice
Anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è arrivata a palazzo Grazioli, dove a questo punto inizia il nuovo vertice del centrodestra prima di salite di nuovo al Colle per le consultazioni del presidente della Repubblica. A Grazioli è presente anche Tajani. La delegazione del centrodestra è attesa al Quirinale alle 11.

Ore 9.11 – Salvini e La Russa a Palazzo Grazioli
Matteo Salvini e Ignazio La Russa sono arrivati a Palazzo Grazioli per il nuovo vertice del centrodestra prima di salire al Colle per le consultazioni.

Ore 9.06 – Renzi: “Mai contatti con Di Maio”
“A differenza di quanto riportato ancora oggi da alcuni quotidiani, Matteo Renzi non ha mai incontrato né si è mai sentito con Luigi di Maio. Tra i due non ci sono stati dopo il 4 marzo né contatti, né trattative, né sms”. Lo afferma lo staff di Matteo Renzi.

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