Dopo la condanna in primo grado per l’ex sottosegretaria Francesca Barracciu, arriva un altro verdetto su uno dei filoni dell’inchiesta sui fondi destinati ai consiglieri regionali. L’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Cagliari, Roberto Cau, si è conclusa con una condanna, un patteggiamento e dodici rinvii a giudizio. Si tratta di ex consiglieri regionali della Sardegna accusati di peculato aggravato nell’ambito delle inchieste sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi dell’Assemblea isolana.

Il giudice ha inflitto due anni di reclusione all’ex assessore dell’Udc Sergio Milia, assistito dagli avvocati Luigi Concas e Nicola Satta. Per lui il pm Marco Cocco aveva sollecitato 4 anni ma il gup, dopo una breve camera di consiglio a conclusione del processo con rito abbreviato, ha concesso tutte le attenuanti e dimezzato la pena. “Sentenza più equilibrata, ma comunque molto severa – ha commentato l’avvocato Nicola Satta, uno dei difensori di Milia – Aspetteremo le motivazioni e valuteremo in seguito se proporre appello”.

Accolte tutte le richieste di rinvio a giudizio per gli ex esponenti dell’Udc e di Fortza Paris finiti sotto indagine. Il 13 luglio prossimo dovranno comparire davanti al collegio della seconda sezione penale del Tribunale Eugenio Murgioni, Pasquale Onida e Silvestro Ladu (già condannato in un altro filone di inchiesta) tutti di Fortza Paris; Giorgio Oppi, Sergio Marracini, Franco Cuccu, Tore Amadu, Antonio Cappai, Andrea Biancareddu, Alberto e Vittorio Randazzo, Roberto Capelli, esponenti dell’Udc. Il giudice ha poi definito il patteggiamento per l’ex Udc Sergio Obinu: dopo aver restituito circa 250mila euro, l’esponente centrista ha concordato due anni di reclusione con pena sospesa.

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