Il Tar di Catania ha deciso. Il vicepresidente del Consiglio comunale di Taormina, Vittorio Sabato, ha creato un danno al paesaggio cittadino realizzando abusivamente le costruzioni all’ingresso della frazione di Trappitello (nella foto la mappa dall’alto). Per questo motivo deve versare alla Regione la sanzione di 100.254,60 euro, come stabilito dal Dipartimento regionale dei Beni culturali e ambientali-Servizio Tutela e Acquisizioni con un decreto del novembre 2016.

Tutto ha inizio prima del 1993 quando la ditta del vice presidente del consiglio comunale realizza “più corpi di fabbrica adibiti ad attività commerciale senza la preventiva autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina”. Già perché sull’intero territorio comunale di Taormina dal dicembre 1964 c’è un vincolo che ne tutela le bellezze naturali e panoramiche.

Nel 1995 l’istanza di condono. Nel novembre 2010 la Soprintendenza esprime parere favorevole sul progetto in sanatoria, subordinandone il mantenimento al pagamento di un’indennità pecuniaria di 97.320 euro. Quindi “mantenimento” e non “demolizione”. I motivi della scelta? “In quanto le opere abusive arrecano lieve pregiudizio all’ambiente vincolato”, spiegavano dalla Regione. A gennaio 2013, dopo una uleteriore perizia, stabilita l’indennità “per il danno causato al paesaggio con la realizzazione delle opere abusive”. A novembre 2016 il decreto regionale: Sabato avrebbe l’occasione per regolarizzare la questione. Ma decide di non pagare l’indennità nei tempi previsti e di seguire le indicazioni, per armonizzare gli immobili con l’ambiente circostante, fornite dalla Soprintendenza nel 2010.

Considerato che il problema é il vincolo esistente nel territorio, nel giugno del 2016 il vicepresidente del consiglio comunale propone, con il supporto tra gli altri del presidente del consiglio Antonio D’Aveni e del consigliere Carmelo Leonardi, che venga tolto il medesimo vincolo. “L’idea va presa seriamente, in considerazione dello scarso interesse paesaggistico che potrebbe rivestire la zona di Trappitello. Si valuti la possibilità normativa che la mappa di questa cittadina venga distaccata ed essere così esule da quello che è il vincolo della Soprintendenza, non esistendo beni culturali di valore in zona”, diceva Leonardi in Consiglio Comunale.

Fallito questo tentativo, Sabato si è rivolto al Tar etneo chiedendo l’annullamento del decreto sanzionatorio. Niente da fare. Il Tar gli ha dato torto sottolineando come Sabato “abbia dichiarato di aver presentato nel 1995 istanza di condono, ma non ha dimostrato, come avrebbe dovuto, il conseguimento esplicito di alcun titolo autorizzatorio il quale, appunto, rimuove ogni ragione di incompatibilità dell’opera con gli assetti urbanistici e territoriali e fa venir meno la permanente illiceità che l’accompagnava dall’atto della sua realizzazione”.

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