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Dall'alternanza scuola/lavoro alle pizzerie - 4/4

La determinazione di genitori ed educatori riesce a far raggiungere a molti ragazzi traguardi difficili. Pier Carlo Morello è diventato dottore in Scienze umane e pedagogiche. Everis ha appena assunto dieci persone con Asperger o autismo grazie a un progetto nato in Danimarca. Il progetto Atlantide 2 costruirà una rete integrata che accompagni la persona nel passaggio dall’età scolastica a quella adulta
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Dall’alternanza scuola/lavoro alle pizzerie

Altro progetto è ‘Atlantide 2’, presentato a febbraio scorso. Nato dalla collaborazione tra Angsa Piemonte onlus e la società cooperativa sociale di Rivarolo ‘Andirivieni’, è stato finanziato dalla Fondazione Crt, attraverso il bando ‘Vivo Meglio’. Oltre alla costruzione di una rete integrata che accompagni la persona autistica nel passaggio dall’età scolastica a quella adulta, l’obiettivo è anche quello di attivare un sistema di qualità di collocamento specifico. Sono previste due attività: un percorso formativo di 30 ore tenuto da esperti di livello nazionale e rivolto agli operatori del settore su tematiche come l’alternanza scuola/lavoro e i laboratori occupazionali e una sperimentazione pratica in ambiti occupazionali, che coinvolgerà alcuni giovani adulti autistici individuati in collaborazione con i Servizi Sociali e l’Asl Torino 4, partner del progetto. Saranno coinvolti 12 giovani adulti con autismo ad alto funzionamento (Sindrome di Asperger) e altri 8 con basso e medio-alto funzionamento che frequentano le scuole superiori del territorio.

È quasi in dirittura d’arrivo, invece, il progetto PizzAut. Lo scorso anno è stata avviata una raccolta fondi per aprire la prima pizzeria gestita da ragazzi autistici a Monza e manca davvero poco. “Nell’attesa di aprire il nostro ristorante per il quale abbiamo già diversi contatti – spiega a ilfattoquotidiano.it Nico Acampora, papà di un bimbo autistico di 9 anni, educatore di professione e fondatore del progetto – stiamo raccogliendo gli ultimi fondi necessari con quelli che chiamiamo gli ‘assaggi di PizzaAut’. Siamo ospiti di alcuni ristoranti che consentono ai nostri ragazzi di lavorare con i loro camerieri e i loro pizzaioli”. Si realizza così un momento di inclusione e di formazione professionale, ma anche un’occasione per continuare a parlare con le persone di autismo. “Entro fine anno avremo il nostro ristorante – spiega Acampora – ma abbiamo deciso che continueremo con gli ‘assaggi di PizzaAut”. Il calendario è già fitto. In questi giorni sono stati a Palermo, il 21 aprile sarà la volta di Albenga (in Liguria) e poi a Como, e Lecco. Come un tour in giro per l’Italia. Lenta, ma non sempre.

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