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Elezioni Politiche 2018 - 8 Marzo 2018
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- 14:28 - Giustizia amministrativa, report: "Con Ia dati in tempo reale, così aumenta l'efficienza'
Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Individuare ricorsi correlati o simili pendenti nelle singole sezioni dei Tribunali, ricercare precedenti giurisprudenziali, rilevare o visualizzare immediatamente norme e pronunce della giurisprudenza indicate. Sono alcuni degli impieghi delle tecnologie di intelligenza artificiale su cui la giustizia amministrativa è al lavoro: a illustrarli il documento "Intelligenza artificiale e giustizia amministrativa: strategie di impiego, metodologie e sicurezza" messo a punto dal Servizio per l'Informatica del Segretariato generale della Giustizia amministrativa. Il dossier esamina le attività in corso di realizzazione nell'introduzione delle tecnologie di intelligenza artificiale. Un progetto supervisionato dal Dipartimento della trasformazione digitale della presidenza del consiglio dei ministri. "Se l’Ia non sostituirà il giudice, è innegabile che i giudici che utilizzeranno, nei limiti e con le cautele dovute, queste tecnologie acquisiranno un valore aggiunto", si osserva nel report.
"La Giustizia amministrativa - si sottolinea nel report - ha da sempre considerato con lungimiranza l’evoluzione tecnologica quale preziosa opportunità per l’efficientamento dei propri processi interni, con l’obiettivo di assicurare standard qualitativamente e quantitativamente sempre più elevati. Così è stato quando per prima tra tutte le giurisdizioni, a gennaio del 2017, ha dato avvio al processo amministrativo telematico, digitalizzato integralmente e non in singole sue fasi, così è attualmente, nell’approccio alle sfide, nuove e ancora per larga parte inesplorate, poste dall’impiego delle tecnologie di Ia"
IA GIA' IN USO PER LA CYBERSICUREZZA - L'utilizzo di queste ultime non è infatti una novità assoluta. Dal 2020 nella Giustizia amministrativa sono in uso sistemi avanzati di cybersecurity basati sull’intelligenza artificiale che hanno consentito, finora, di preservare il proprio patrimonio informativo da incidenti informatici", si osserva nella ricerca. "La Giustizia amministrativa tramite il Servizio per l’Informatica ha attuato progetti altamente innovativi, inseriti nella misura Pnrr 1.6.5 (Digitalizzazione delle grandi Pac – Consiglio di Stato), che includono la realizzazione di una piattaforma di business intelligence e intelligenza artificiale - si precisa - Per la realizzazione di questo progetto, la Giustizia amministrativa ha aderito ad un accordo quadro Consip, il cui contratto esecutivo è stato sottoscritto il 22 novembre scorso e ha consentito, nel pieno rispetto del termine previsto, di disporre, in una prima fase in via sperimentale, di una piattaforma che potrà essere successivamente integrata con il sistema Siga, implementata e ulteriormente evoluta".
IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA - Il segretario generale della Giustizia amministrativa, presidente di sezione del consiglio di Stato Giulio Castriota Scanderbeg, commentando all'Adnkronosi risultati delle attività in corso di realizzazione, sottolinea: "Le applicazioni previste sono state concepite per supportare non per sostituire il lavoro del giudice e rispondono ciascuna a precisi obiettivi di efficientamento delle attività e dei processi. Le scelte, nella fase di prima introduzione di queste tecnologie, mirano a target che rivestono utilità concrete e al tempo stesso consentono di acquisire conoscenza ed esperienza dirette da parte della giustizia amministrativa, con limiti non rinunciabili, per la delicatezza e la centralità delle funzioni esercitate ma anche per una ponderata valutazione di sviluppi futuri credibili, affidabili e sostenibili".
Secondo Castriota Scanderbeg "queste progettualità costituiscono solo un tassello di un quadro più ampio nel quale la tecnologia è valorizzata non in sé ma in funzione dei benefici in termini di capacità di fornire risposte sempre più efficienti e celeri alle domande di giustizia della collettività. La velocità delle decisioni, per costituire davvero un valore, deve coniugarsi con ineludibili standard di qualità e queste prime esplorazioni dell’intelligenza artificiale hanno lo scopo di comprimere i tempi di espletamento di attività strumentali e gestionali, consentendo al giudice di concentrarsi sull’elaborazione della decisione con maggiore rapidità".
"Non va, inoltre, trascurato che i processi di digitalizzazione sono per loro natura connotati da un accentuato dinamismo - aggiunge il segretario generale della Giustizia amministrativa - e gli obiettivi più importanti in termini di benefici concreti possono essere traguardati solo con una visione inclusiva che non può prescindere da una coralità di approccio, con una collaborazione sinergica e costante con i vari soggetti coinvolti, in primis, con il Foro, senza trascurare mai la funzione che viene esercitata, che costituisce il nucleo vitale della comunità statuale".
LE PRECONDIZIONI - Tre le precondizioni che hanno reso possibile l'avvio di progetti di impiego delle tecnologie Ia: un livello di digitalizzazione già molto elevato; scelte infrastrutturali adeguate; una forte integrazione delle competenze. L'approccio verso queste nuove tecnologie è stato tuttavia "cauto, consapevole dei rischi e al tempo stesso libero da pregiudizi ma caratterizzato da spirito critico e da una supervisione costante". "Al centro - si sottolinea - restano le persone perché: le funzioni giurisdizionali sono per Costituzione affidate al giudice persona fisica, naturale e precostituito per legge, terzo e imparziale, soggetto solo alle leggi; i valori etici e la tutela dei diritti non possono essere delegati alla tecnologia; la capacità di leadership non può essere automatizzata".
NO A GENERAZIONE TESTI - Proprio in linea con questo approccio si è deciso, solo per fare qualche esempio, di escludere l'utilizzo "dell’intelligenza artificiale per la generazione di testi di qualsiasi tipologia" e i casi d’uso previsti "non rientrano tra gli usi definiti ad alto rischio secondo l’Ia Act". Inoltre "i dati di addestramento dei modelli adottati sono costituiti dai dati presenti nel database interno" e non provengono da fonti esterne o aperte nell'ottica di rafforzare la sicurezza. L'impiego della Ia per identificare ricorsi correlati o simili pendenti nelle singole sezioni e che devono essere fissati per la decisione punta a diversi "obiettivi" come l'ottimizzazione dello studio e dell'analisi, la valutazione ai fini della discussione nella stessa udienza o in udienze 'tematiche', ma serve anche ad evitare decisioni contrastanti nelle singole sezioni dei Tribunali, ad ottenere una migliore distribuzione dei carichi di lavoro e a garantire decisioni più rapide.
"Si tratta, quindi, di un caso d’uso utile per il personale dell’Ufficio del processo, delle segreterie e per i presidenti, al fine di migliorare il processo di individuazione delle cause da fissare per la trattazione in udienza", si sottolinea. Le tecnologie Ia possono essere impiegate anche per "la ricerca dei precedenti giurisprudenziali con uno strumento basato non solo, come ora, su parole chiave bensì sulla rilevazione di connessioni semantiche, in questo modo garantendo un maggior grado di pertinenza dei risultati della ricerca", osserva il report. Quanto alla "rilevazione e la possibilità di visualizzare immediatamente le norme o le pronunce della giurisprudenza indicate, esplicitamente o implicitamente, in un atto difensivo" evitano al giudice di dover interrompere l’analisi dell’atto per svolgere la ricerca su banche dati esterne" in tal modo assicurando risparmio di tempo e di concentrazione.
UN MODELLO - La consigliera Brunella Bruno, responsabile del Servizio dell’Informatica della Giustizia amministrativa spiega all'Adnkronos che "il progetto ha coinvolto partner di rilievo che hanno operato in stretta sinergia con l’eccellente componente tecnica e con i magistrati del Servizio. Le presentazioni ai colleghi di altri Paesi europei e a Lussemburgo hanno suscitato notevole interesse, dimostrando che la Giustizia amministrativa italiana può costituire un modello importante per l’integrazione delle nuove tecnologie".
IA PER TUTELARE LA PRIVACY - Altro possibile impiego è l’oscuramento dei dati sensibili all’interno di una sentenza e in generale negli atti giudiziari: l'"anonimizzazione dei provvedimenti giurisdizionali" che tuttavia presenta gli "aspetti più delicati". Nessuno dei casi d’uso che la giustizia amministrativa ha attuato prevede la generazione di testi, si precisa nel report, sottolineando che tuttavia "sin da subito è emersa con particolare evidenza la delicatezza di questi strumenti". A questo proposito il responsabile della protezione dei dati personali, consigliere Nicola Bardino, aggiunge: "La realizzazione di un applicativo concepito per aiutare le segreterie nell'attività di oscuramento dei dati sensibili, potrà favorire una più accurata e uniforme tutela della privacy, con l'obiettivo ulteriore di assicurare adeguati standard di trasparenza e comprensibilità delle decisioni, rese disponibili sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa".
"Nonostante i tempi brevi a disposizione per la realizzazione della progettualità Pnrr, è stato da subito scartato un approccio non controllato all’impiego dell’Ia: si tratta di un approccio che consente all’Ia di sviluppare processi di comprensione e decisione senza linee guida o regole rigide", si sottolinea nel report precisando che l’intervento del giudice nell’attuazione di questi progetti "risulta cruciale". "Più fattori - si osserva nel report - spingono verso un approccio aperto e al tempo stesso cauto, evitando eccessi di entusiasmo nonostante rispetto al passato due fattori determinanti hanno impresso la spinta alla quale stiamo assistendo: la disponibilità di grandi quantità di dati e la rilevante potenza di calcolo. Pur con questi punti di forza resta il fatto che l’Ia non deve produrre diritto, restando il ragionamento e l’elaborazione giuridica appannaggio esclusivo del giudice. Se questo è vero e se, dunque, l’Ia non sostituirà il giudice, è innegabile che i giudici che utilizzeranno, nei limiti e con le cautele dovute, queste tecnologie acquisiranno un valore aggiunto e già questo rende il senso del perché questi fenomeni non devono essere subiti ma governati e conosciuti nella prospettiva di un servizio Giustizia sempre più evoluto ed efficiente".
L'IA IN FUNZIONE PREDITTIVA - Infine un passaggio del dossier è dedicato al'impiego dell'Ia in funzione predittiva. Con ciò non si intende la capacità di elaborare una decisione, si precisa, ma un "progetto di realizzazione del datawarehouse, che cambierà radicalmente le capacità di analisi statistica della giustizia amministrativa. Lo scopo è introdurre processi di business intelligence evoluti, costantemente aggiornati ed efficaci". Un sistema che consentirà di conoscere in tempo reale il numero delle pendenze nel complesso e in ogni singolo Ufficio giudiziario, i tempi di definizione delle controversie in primo grado e in appello e la dimensione non solo quantitativa e ma anche qualitativa del contenzioso. Uno strumento "utile per la governance e per orientare in maniera informata le decisioni sul piano organizzativo", si conclude nel dossier del Servizio per l'Informatica del Segretariato generale della Giustizia amministrativa.
- 14:22 - Sanità, Uniamo: "Contro rinuncia a cure puntare su prevenzione e ridurre liste d'attesa"
Roma, 4 ott. (Adnkronos Salute) - "Non solo di risorse ha bisogno il nostro Ssn. Servono urgenti riforme ma serve soprattutto avere ben chiari gli obiettivi che vogliamo raggiungere perché la sanità italiana oggi non è gratuita per nessuno: oltre a pagare le tasse, la maggior parte delle persone deve rivolgersi ad un sistema privato per poter avere delle prestazioni in tempo utile. Quindi le azioni sono sicuramente complesse da mettere in campo, prima fra tutte indirizzare la spesa laddove serve di più e promuovere la prevenzione in modo da non dover sostenere un sistema che è sempre più complesso e difficile da gestire in termini di equità". Così all'Adnkronos Salute Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo - Federazione italiana malattie rare, a margine dell’appuntamento dell'Equity Group Sostenibilità ed Equità promosso da Salutequità.
Tra le priorità da affrontare per avere un "Ssn equo e sostenibile - spiega Scopinaro - sicuramente lavorare per ridurre queste liste di attesa e integrare la sanità territoriale per decongestionare gli ospedali". Sul fronte risorse "è vero che aumenta l'investimento in sanità ma al tempo stesso aumenta anche l’età media delle persone e conseguentemente aumentano anche tutte le prestazioni necessarie per mantenerle in buona salute. Sempre più italiani si stanno impoverendo, non hanno un lavoro o sono in difficoltà economica, per questo motivo devono fare delle scelte e non sempre le scelte riguardano la salute. Dobbiamo quindi anche cercare di cambiare una narrazione sia della sanità sia della prevenzione", conclude.
- 14:18 - Sanità, d'Alba (Federsanità): "Sostenibilità Ssn è precondizione per garantire l'equità"
Roma, 4 ott. (Adnkronos Salute) - "La sostenibilità del nostro Ssn è una precondizione per garantire l'equità: le azioni sono molteplici, si deve lavorare sulle azioni riferite all'ottimizzazione dei processi e quindi alla massimizzazione dell'uso delle risorse, si deve lavorare profondamente in termini di un uso consapevole dei servizi del Ssn da parte dei cittadini, si deve lavorare facendo delle scelte di politica. In tutto questo però dobbiamo iniziare a lavorare anche su un'altra cosa, cioè far sì che il tema dell'equità e della sostenibilità non sia una discussione solo di consensi alti, ma debba essere un interesse di tutti”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Fabrizio d'Alba, presidente Federsanità nazionale e direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma, a margine dell’Equity Group sostenibilità ed equità promosso da Salutequità, un incontro a porte chiuse durante il quale i rappresentanti di istituzioni, ministero della Salute, Regioni, Istituto superiore di sanità, Agenas, centri di ricerca, imprese, professioni e aziende sanitarie, pazienti, deputati e senatori, hanno dibattuto sulla situazione, sulle priorità e sui correttivi necessari per salvaguardare universalità, equità e, appunto, sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.
"La sanità è un bene di tutti - spiega d'Alba - ma se è di tutti ognuno deve fare la sua parte per salvaguardarlo: la politica, il management, i professionisti, ma anche i cittadini, che devono essere consapevoli di quanto ci sia di buono nel nostro Sistema sanitario e devono agire con comportamenti conseguenti. Dobbiamo fare in modo che il Ssn sia un bene per tutti anche e soprattutto facendone un utilizzo appropriato, consapevole, perché è la precondizione per far sì che tutti ne possano godere. Quindi auspico una fase nuova che veda coinvolti tutti i soggetti e che parta anche da una comunicazione precisa, per agire narrazione diversa del Ssn che rimetta i cittadini anche al centro di questo pensiero e li renda protagonisti".
- 14:12 - Sanità, Aceti (Salutequità): "Ssn sostenibile ha bisogno di riforma dinamica"
Roma, 4 ott. (Adnkronos Salute) - "La prossima Manovra di bilancio per rafforzare la sanità pubblica dovrà essere 'espansiva'. Qualora Governo e Parlamento scegliessero invece una 'formula restrittiva', le difficoltà di accessibilità alle cure che vivono i cittadini potrebbero aggravarsi, nonostante il diritto alla salute prevalga sull'equilibrio di bilancio, come ricorda anche la Corte dei conti nella sua Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni 2020-2023. Le risorse sono fondamentali e per garantire piena sostenibilità del Ssn servono subito anche politiche sanitarie riformatrici, con correttivi sui sistemi di remunerazione, organizzazione, gestione e valutazione, altrimenti gli incrementi di risorse potrebbero non essere capitalizzati al meglio. Sarebbe come cercare di riempire un secchio bucato". Lo ha detto Tonino Aceti, presidente di Salutequità, a margine dell'Equity Group Sostenibilità ed Equità promosso da Salutequità.
L'evento è un incontro a porte chiuse durante il quale i rappresentanti di istituzioni, ministero della Salute, Regioni, Istituto superiore di sanità, Agenas, centri di ricerca, imprese, professioni e aziende sanitarie, pazienti, deputati e senatori hanno dibattuto sulla situazione, sulle priorità e sui correttivi necessari per salvaguardare universalità, equità e, appunto, sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.
"Il Ssn oggi non sa leggere la domanda di assistenza che cambia e adeguare tempestivamente le risposte - ha ribadito Aceti - e tutto questo è confermato innanzitutto da una programmazione sanitaria nazionale ferma al 2006, rischiando di non renderlo utile per i cittadini e attrattivo per i professionisti che vi lavorano".
Nel corso della giornata è stata presentata la cornice internazionale che vede tutti i sistemi sanitari in difficoltà finanziarie, non solo quelli totalmente pubblici; sono state sottolineate anche l'importanza della ricerca e dei trial clinici come ambito per attrarre e recuperare risorse; la misurazione dell'impatto positivo dell'innovazione tecnologica e farmacologica sui sistemi sanitari; le interdipendenze che il servizio sanitario ha con tutti gli altri settori di politiche pubbliche per garantire la salute delle comunità; il contributo della partnership pubblico privato; l'importanza di una comunicazione positiva del valore che ogni giorno porta il Ssn e un impegno specifico per un vero e proprio engagement del cittadino/paziente. Le soluzioni e le proposte raccolte saranno presentate ufficialmente anche a Governo, istituzioni e Regioni il in occasione del Summit annuale di Salutequità, per tirare le somme sulle evidenze raccolte e proporre soluzioni reali, percorribili e mirate per risolvere gli squilibri del sistema.
"Prendersi cura del Ssn attraverso il confronto tra tutti gli stakeholder sulle difficoltà e sulle proposte migliorative è il contributo che vogliamo dare per tutelare il diritto alla salute attraverso la più grande opera pubblica che ha realizzato il nostro Paese per garantire democrazia, pari opportunità ed equità", ha concluso Aceti.
- 14:08 - Rai: Vigilanza convocata martedì, possibile voto in settimana su Cda
Roma, 4 ott (Adnkronos) - L'Ufficio di presidenza della Vigilanza Rai è convocato martedì prossimo, 8 ottobre, alle 11.30 "per programmazione lavori", come si legge nel messaggio inviato ai componenti. Non è escluso che la bicamerale possa quindi votare sul nuovo Cda della Rai già in settimana, mercoledì o giovedì.
Per il via libera alla presidente designata Simona Agnes è necessaria la maggioranza qualificata in commissione, 28 voti. Attualmente nel pallottoliere della maggioranza si contano 26 sì per la Agnes. Al momento, spiegano fonti parlamentari, l'opposizione sarebbe ancora compatta sulla linea dell'Aventino, orientata a non partecipare al voto. Ma sono attivi diversi contatti tra i Gruppi, intensificati dopo l'addio di Mario Orfeo al Tg3 che ha lasciato vacante la direzione.
- 14:03 - **Ferragni: legali Alessandra Balocco, 'dimostreremo sua innocenza'**
Milano, 4 ott. (Adnkronos) - "In quasi cento anni di storia, Balocco ha sempre rispettato i suoi consumatori che sono la forza dell’azienda. Il collegio di difesa ha piena fiducia nel lavoro della magistratura ed è convinto di dimostrare la correttezza dell’operato della propria assistita e di convincere il pubblico ministero a formulare una richiesta di archiviazione". Lo affermano gli avvocati Alessandro Pistochini e Alessandra Bono, difensori di Alessandra Balocco, legale rappresentante dell’omonima società, destinataria dell'atto della chiusura indagine per truffa aggravata sull'operazione legata ai pandoro Pink Christmas pubblicizzato da Chiara Ferragni.
Il collegio difensivo "prende atto della conclusione delle indagini che darà la possibilità di accedere a tutti gli atti e di esercitare a pieno le proprie prerogative difensive".
- 13:42 - Psicoterapia a prezzi calmierati per i residenti nel centro storico di Roma
Roma, 4 ott. (Adnkronos Salute) - La Giunta del Municipio Roma I Centro, sulla scia di un provvedimento simile del Municipio XII proposto dal consigliere Alessandro Alongi, ha oggi approvato una delibera che istituisce un elenco di professioniste/i della psicologia/psicoterapia che, in forma singola o associata, offrano servizi a prezzi calmierati alla collettività residente nel Municipio, al fine di assicurare un benessere psicologico accessibile a tutti i cittadini del territorio municipale.
"In occasione della Giornata mondiale salute mentale del 10 ottobre, pensiamo che sia giusto dare un segnale importante ai nostri concittadini per dirgli che il Municipio è vicino e tiene al loro benessere psicologico e cerca di assisterli anche fuori dai percorsi istituzionali, proponendo servizi alternativi", afferma in una nota la presidente del Municipio I Roma Centro, Lorenza Bonaccorsi.
"Un provvedimento che ho fortemente voluto - dichiara l'assessora alle Politiche sociali, Claudia Santoloce - convinta che oggi, come forse mai in passato, sia fondamentale occuparsi di salute mentale delle persone, soprattutto delle fasce più giovani, attraverso l'ascolto e il confronto, in un'ottica di prevenzione del disagio e della difficoltà. E che sia necessario farlo anche agevolando l'utilizzo di questi servizi, spesso troppo costosi, attraverso una tariffa calmierata in un contesto di trasparenza e garanzia".