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Principe Libero, ancora polemiche social sull’inflessione romanesca di Luca Marinelli-De André. La parodia su ‘Musicademmerda’ fa arrabbiare l’assistente dell’agente dell’attore

"Abbiamo la cover del cd in esclusiva mondiale”, scrivono i gestori della pagina. Sotto il post un fotomontaggio della copertina dell’album La buona novella che diventa Canzone di Marinelli. Tra i vari commenti quelli dell’agente che dapprima commenta “Non fa ridere, Luca è un’artista e va rispettato”, poi risponde uno per uno ad ogni commento negativo su di lui

di Davide Turrini

Luca Marinelli sì, Luca Marinelli no. Dopo la messa in onda su RaiUno del film Principe Libero, il biopic su Fabrizio De André prodotto da Rai Fiction e Bibi Film, ecco immancabili le reazioni concitate sui social. La colpa principale per l’attore che ha interpretato Faber sarebbe quella di aver fatto trasparire una leggera inflessione romanesca nel recitare, cancellando così l’accento del cantautore genovese. Dettaglio subito colto da “Musicademmerda”, una delle pagine Facebook di satira sul mondo musicale tra le più seguite del web che in un post ha ironizzato ferocemente su Marinelli e la sua interpretazione in Principe Libero. “Sulla scia del successo di Principe libero, l’attore Luca Marinelli ha inciso un disco di successi di Faber reinterpretati in romanesco. Musicademmerda ha la cover del cd in esclusiva mondiale”, scrivono i gestori della pagina. Sotto il post un fotomontaggio della copertina dell’album La buona novella con De André trasformato in Marinelli e il titolo dell’album che diventa Canzone di Marinelli. A seguire una serie di titoli di brani di Faber che in romanesco diventano: La chiamavano saltimbocca di Rosa, Hotel Supramonte Mario e Via del Campo dè Fiori.

Vari i commenti divertiti al post, a dire il vero mai volgari e offensivi. A questi si accodano però anche diversi post di difesa dell’interpretazione dell’attore romano e del film Principe Libero, tra cui quelli dell’agente di Marinelli (l’attore non possiede profili social personali ndr) che dapprima commenta “Non fa ridere, Luca è un’artista e va rispettato”, poi risponde uno per uno ad ogni commento negativo su di lui: “Ha recitato in dizione non in romanesco, state esagerando. abbiate la decenza di salvaguardare l’unico attore italiano del panorama contemporaneo degno di essere chiamato tale”; e ancora “A meno che tu non abbia delle clip di backstage che io non ho visto, mostrami con minutaggi precisi le scene in cui recita in romano per favore. Bisogna parlare con i fatti a questo punto”.

Infine l’ultima difesa del Marinelli/De André: “Bè di certo tutto questo post non nasce come un complimento ma come una polemica, a mio avviso insensata, che si è infuocata circa il suo sedicente dialetto romanesco durante la recitazione del film. Ora, non sto qui a raccontare a voi spettatori del lavoro interno ed esterno che l’artista ha dovuto fare, però mi sento di stare qui a raccontare a voi spettatori che Luca ha recitato in italiano pulito. Per cui tirare fuori Jeeg Robot e tutta quella pappardella li, ora specialmente che Luca è lanciato negli Stati Uniti con una serie con dei premi oscar (unico attore italiano al momento che può vantare un curriculum del genere) smetterei di denigrare un lavoro ENORME che ripeto ha fatto con tantissima umiltà e rispetto nei confronti del grande De Andrè”.

Il curriculum già denso di successi del 33enne attore romano, lanciatissimo dopo l’interpretazione del villain ne Lo chiamarono Jeeg Robot, si è infatti arricchito dell’interpretazione nella serie Trust che andrà in onda sul canale FX a fine marzo 2018 (in Italia su Sky Atlantic). Come nel film di Ridley Scott, Tutti i soldi del mondo, Trust racconta del rapimento del nipote del ricchissimo industriale John Paul Getty (qui interpretato da Donald Sutherland) nei primi anni settanta. Tra i registi dei dieci episodi ci sono anche Danny Boyle ed Emanuele Crialese. Marinelli interpreta Primo, uno dei rapitori calabresi del nipote del magnate del petrolio.

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