La Protezione Civile si occuperà di soccorrere e assistere gli animali colpiti da calamità naturali. A stabilire le nuove finalità di una delle principali organizzazioni di volontariato, il Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n.1. Il provvedimento entrerà in vigore da febbraio 2018. A volere fortemente questa legge, le associazioni animaliste LAV, ENPA, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Animalisti Italiani, Leidaa e Oipa che, nell’ultimo anno, si sono attivate per raggiungere l’obiettivo.

Il 2016 sarà ricordato da tutti come l’anno dei terremoti che, da fine agosto a fine ottobre, hanno devastato il centro Italia, segnandoci emotivamente. In questo arco di tempo sono morte tante persone. Chi è sopravvissuto deve fare i conti con ciò che gli è rimasto, poco o niente. Il vuoto incolmabile per la perdita di un parente, un’amicizia, un animale, smarrisce e annienta. Le mura delle case sono andate giù, ingoiate dalla Terra, insieme ai ricordi e le storie di ogni famiglia. Le crepe, quelle esteriori e quelle interiori, non si possono stuccare e curare. L’attesa, tutto a un certo punto ruota intorno a quella: la casa, il lavoro, la speranza di riabbracciare la quotidianità! Le poche certezze oscillano anche dopo mesi, anni, perché quella sensazione di paura difficilmente ti abbandona, ti rimane appiccicata addosso.

Chi ce l’ha fatta prova però anche un senso di gratitudine verso la vita e, soprattutto, verso chi, in quei giorni, gliel’ha salvata. I volontari hanno scavato senza sosta, a mani nude, perché, in quei momenti, sotto le macerie, si lottava per la vita o la morte. Ricordo Giorgia, 8 anni, rimasta sotto i calcinacci per 16 ore e salvata dai vigili del fuoco, Leone e Samuele, 6 e 4 anni, Luciano, 66 anni, Pasquale, il bimbo di sette mesi estratto dalle macerie del terremoto di Ischia. Tante le storie che ci hanno commosso e, tra queste, anche i salvataggi di tantissimi animali, perché le calamità naturali non risparmiano neanche loro. La gattina Gigia di Amatrice, trovata dopo cinque giorni, quasi morta, si muoveva a malapena, Pietro, il gatto sopravvissuto per sedici giorni sotto le macerie, Ulisse, il cane, spaventato e provato, che ha ululato per un tempo indefinito sotto i resti di un paese fantasma. E gli animali rimasti bloccati nelle stalle come cavalli, maiali e galline.

Le associazioni animaliste, i singoli volontari, rispondono immediatamente alle richieste di aiuto per le vittime animali isolate, affamate, seppellite, smarrite. “Il riferimento legislativo agli animali è necessario per riconoscere, rafforzare e qualificare quanto già avviene negli interventi in caso di terremoti, alluvioni, nevicate eccezionali – dichiarano le associazioni – così potremo superare lo spontaneismo, rendendo sistematico il contributo del volontariato specializzato all’attività di salvataggio, di recupero, messa in sicurezza e gestione degli animali familiari che sempre più le stesse popolazioni richiedono”.

Grazie a questo decreto legislativo, le associazioni animaliste lavoreranno a stretto contatto con gli Uffici della Protezione Civile e con le Regioni, per far sì che tutto non rimanga solo sulla carta, ma diventi realtà.

Articolo Precedente

Auto elettriche e energie rinnovabili, quanto inquinamento ci evitano davvero

next
Articolo Successivo

Inquinamento, solo investendo sui treni regionali diminuirà il traffico in strada

next