Beppe Grillo invoca la clausola di riservatezza sulla pace ormai vicina con 15 dei 23 dissidenti del M5s di Napoli, il mistero si infittisce e l’accordo si raffredda. Così bisognerà aspettare il 5 dicembre, data in cui andrà a decisione la causa civile promossa dagli espulsi napoletani, per capire finalmente come andrà a finire una vicenda decisiva per le sorti del Movimento. Secondo i giudici napoletani, che hanno iniziato a pronunciarsi sul caso nell’estate del 2016, il M5s deve essere equiparato a un partito come tutti gli altri, con le regole e gli obblighi dei partiti tradizionali.

In una storia che aggroviglia politica e giurisprudenza, e che riguarda i militanti grillini cacciati dal M5s alla vigilia delle amministrative 2016 con l’accusa di aver manipolato il libero dibattito sulla scelta del candidato sindaco attraverso una pagina facebook chiusa, il colpo di scena è avvenuto martedì scorso. La sintesi: ai 15 espulsi vicini al reintegro e capeggiati da Luca Capriello, avvocato tra gli ‘allontanati’, per i quali era in cottura un accordo basato su una conciliazione (il solo reintegro e il pagamento delle spese legali, la rinuncia al risarcimento danni e una sorta di attestazione che non c’erano le condizioni per espellerli), l’avvocato di Grillo Andrea Ciannavei ha chiesto come ‘condizione sine qua non’ per firmare l’intesa: l’applicazione di una clausola di riservatezza. Con lo scopo di non rendere note pubblicamente le ragioni, a quel punto utilizzabili in altre vertenze simili.

La trattativa ha quindi subito uno stop. Perché secondo la ricostruzione dell’Adnkronos la clausola di riservatezza “svuota di senso l’accordo”. Contattato da ilfattoquotidiano.it, l’avvocato Capriello non rilascia dichiarazioni “vista la delicatezza del momento” e rimanda a dopo il 5 dicembre e a una conferenza stampa ancora da fissare. La traduzione del cronista è semplice: la trattativa prosegue. Intanto anche per gli altri 8 espulsi difesi dall’avvocato Lorenzo Borré, che non hanno chiesto la conciliazione e puntano a ottenere un risarcimento danni, la decisione del giudice arriverà dopo l’udienza del 5 dicembre.

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