Giudizio al vetriolo quello espresso dal fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, sul M5S. Ospite di Dimartedì (La7), il giornalista osserva: “Nelle democrazie funzionanti ci sono al massimo tre partiti: una sinistra democratica, una destra democratica, un gruppo di centro. Noi ne abbiamo cinque, uno dei quali è formato dai cosiddetti grillini. Ma loro non amano essere chiamati così, quindi dirò ‘cinquestellati’. E sono un partito in più“. Infastidito dai frequenti applausi del pubblico in studio, Scalfari li invita a moderare i battimano. Poi ripete per ben 3 volte che il M5S non ha un programma: “I grillini dicono soltanto che gli altri se ne devono andare. Vogliono fare piazza pulita e poi ti dicono che il programma sarà comunicato quando avranno la maggioranza. Di Maio e Grillo? A me non piacciono, ma questo è un fatto personale, non politico. Quelli che votano Grillo” – continua – “scelgono un partito che vuol far piazza pulita degli altri partiti, che, secondo il M5S, sono tutti venduti alla mafia e alle clientele. Insomma, insultano gli altri partiti. Chi vota Grillo si aggrega a quelli che non votano. Roma e Torino sono un disastro. Di Maio”. Battuta finale su Massimo D’Alema: “Ho molto rispetto per lui. E’ un bravissimo politico, ma ha un difetto: o è lui il primo oppure aiuta il secondo e poi lo fa fuori

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