Se io volessi partecipare a un concorso per diventare bidello, non potrei farlo se avessi subito una condanna penale passata in giudicato. E mio figlio non potrebbe partecipare all’assegnazione di una borsa di studio se fosse stato escluso dall’elettorato politico attivo. Questi che sembrano principi logici e non opinabili, non lo sono se si passa sul terreno politico.

In queste ultime settimane abbiamo visto una crescente presenza della figura di Silvio Berlusconi nei Tg e nei programmi di informazione politica, da tutti indicato come il probabile candidato premier del centrodestra. Per questo abbiamo lanciato una petizione che chiede di evitarlo.

A parte il fatto che non è molto educativo mostrare le immagini di un pregiudicato, tra l’altro senza sottotitoli che avvertano di tenere lontani i bambini (che tipo di educazione vogliamo diffondere ai nostri figli? Che per andare in TV basta essere dei delinquenti?). Il problema è che, casualmente, in Italia nessuna norma impedisce a un pregiudicato per poter concorrere a fare il Presidente del Consiglio dei ministri.

L’8 maggio 2013 la Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna di 4 anni di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 3 anni dagli uffici direttivi per Silvio Berlusconi.

Il 4 ottobre 2013 la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari presieduta da Dario Stefano si è dichiarata favorevole alla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore in base alla legge Severino che prevede l’incandidabilità per persone condannate a pene superiori a due anni. Sempre per effetto di tale legge, l’ex senatore risulta incandidabile fino al 2019.

Quindi Berlusconi, ancora per due anni, non potrà candidarsi come parlamentare ma potrebbe essere indicato come capo politico del centrodestra e, in caso di vittoria della sua coalizione, addirittura diventare premier.

Proprio in queste ore si discuterà alla Camera la nuova legge elettorale, che prevede che i partiti o le coalizioni di liste dovranno depositare, contestualmente al deposito del contrassegno elettorale, il programma con l’indicazione del candidato premier.

Tutti noi possiamo fare qualcosa per impedirlo. Ad esempio firmando la petizione #BerlusconiNoPremier diretta alla Presidente della Camera Laura Boldrini qui.

Alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno presentato una proposta di modifica della legge elettorale, che arriverà nelle prossime ore alla Camera, che prevede: “A pena di inammissibilità della lista non può essere indicato quale capo della forza politica ai fini della presente dichiarazione chi in base alle leggi vigenti al momento del deposito del programma elettorale non possa essere candidato e non possa comunque ricoprire la carica di deputato”.

Io credo che questa possa essere un’ottima via di uscita. 

Che dite? Che sembra una legge ad personam? No, in quello il maestro è Berlusconi. Questa norma vale proprio per tutti (anche per Grillo, no?). Magari stavolta possiamo evitare che continui a utilizzare le istituzioni solo per i suoi fini personali.

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