Per una volta, lo sguardo all’estero mostra una realtà che forse in ben pochi auspicheremmo nel nostro Paese: immaginate solo di saltare una rata del finanziamento dell’auto, per ritrovarvela immobilizzata da remoto. Già, perché nel Regno Unito, diverse compagnie di finanziamento stanno adottando i cosiddetti dispositivi elettronici “kill switch”, in grado di non far partire l’auto con comando a distanza. Un autentico brivido freddo…

Nel dettaglio – a spiegare il meccanismo è il sito britannico Auto Express – queste specie di “scatole nere” dispongono di connessione GPS per individuare costantemente la posizione del veicolo, ma anche interconnessi ai moduli elettronici di controllo della vettura. Non si tratta, però, di marchingegni montati senza consapevolezza: sono spesso offerti dalle compagnie di credito, al contrario, come parte di offerte di finanziamento “subprime” (a più alto rischio dato il superiore margine di rischio del contraente) per l’acquisto del veicolo ad acquirenti a rischio solvibilità. I dispositivi consentono ai creditori di disattivare in remoto le auto se i debitori non riescono a tenere il passo con i pagamenti.

Si dice che gli immobilizzatori siano installati dietro il cruscotto delle automobili. Quando i proprietari effettuano i loro pagamenti mensili, ricevono il codice da trasmettere di volta in volta nel dispositivo tramite uno specifico telecomando e poter così mantenere l’auto funzionante. È dunque sufficiente non tenere il passo con i pagamenti per trovarsi il mese successivo senza il codice di “prolungamento” del funzionamento del veicolo, che non sarà in grado nemmeno di avviarsi.

Stoneacre, fornitore di finanze che offre tali sistemi di credito, ha dichiarato che l’impiego di questo dispositivo di interruzione ha permesso di ridurre il mancato incasso delle rate di ben il 500 percento; secondo la finanziaria Car Finance Company, il sistema è inoltre un utile promemoria per i proprietari. L’Associazione Finance and Leasing ha inoltre precisato che gli immobilizzatori sono stati “usati da una minoranza dell’industria in circostanze molto limitate. Un cliente deve sempre essere informato del fatto che il proprio veicolo è stato dotato di uno di questi dispositivi e le circostanze in cui potrebbe essere utilizzato devono essere conformi alle normative dell’Autorità competente in materia (Financial Conduct Authority)”.

La materia è tuttavia dibattuta e si sta mettendo in discussione persino la legalità di questi dispositivi, come ha fatto un membro del consiglio di amministrazione dell’Associazione Nazionale Broker di Finanza Commerciale, mentre di recente la stessa FCA si è decisa ad avviare un’inchiesta sul settore di finanziamento di veicoli a seguito di diverse segnalazioni di pratiche di prestito “irresponsabili”, tuttavia senza specificare che questi immobilizzatori a distanza facciano parte o meno dell’indagine. Fatto sta che, oltre Manica, o si paga o… non si cammina. Quanto a noi del Belpaese, crediamo nessun utente voglia davvero mai invocare uno strumento tanto… tagliente.

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