PARLIAMO DELLE MIE DONNE di Claude Lelouch. Con Johnny Hallyday, Sandrine Bonnaire, Eddy Mitchell. Francia 2014. Durata 108’ Voto 2,5/5 (DT)

Il 70enne Jacques Kaminski, grande fotografo di guerra, mondi altri, e star dello spettacolo, si ritira definitivamente in una grande case di montagna. Alpeggio con bobtail, gatto e aquila, con invito presto esteso all’amico di sempre (con moglie, prole e amici della prole), ma soprattutto alla sue quattro figlie, e a un cantuccino per la sua nuova fiamma. Sembra però che Jacques sia l’unico a non aver ancora capito il motivo che ha riunito tutti quanti in alta quota. Ci penserà allora lui ad uscire di scena con uno sprofondo rosselliniano da mettere i brividi. Lelouche ritorna sempre sulle tracce dinamiche e frizzanti dello stesso film che ripete da decenni variando leggermente la temperatura degli affetti e dei legami intimi e sentimentali nel tourbillon di protagonisti. In Parliamo delle mie donne non gli riesce però la saldatura tra facce, caratteri, e sensibilità familiari, mentre gli riesce un po’ meglio la cesellatura del rapporto ruvido e ironico del protagonista (la rockstar Hallyday) con l’amico (che è l’altra vecchia volpe del rock francese Eddy Mitchell) con cui guarda Rio Bravo cantandone in coro cameratescamente le strofe. Il tutto per raccontarci la malinconia e le delusioni autobiografiche di un disseminatore di donne, figlie e affetti che non vedrà o suoi cari riuniti e sereni nemmeno al suo funerale. C’è pure una spruzzatina di ecologia e animalismo nel mandare a quel paese i cacciatori. Ottime le vedute da cartolina.