Dopo i mille arresti di fine aprile scorso, proseguono in Turchia le purghe post-golpe. La polizia ha arrestato 53 ex dipendenti della Borsa di Istanbul sospettati di legami con la rete che fa capo all’imam Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere la ‘mente’ del fallito colpo di Stato dello scorso 15 luglio. In carcere è finito anche il direttore del sito del giornale di opposizione laica Cumhuryet, Oguz Guven.
Stando a quanto riferito dall’emittente locale Haberturk, in mattinata le autorità hanno ordinato l’arresto di 102 persone nell’ambito di questa indagine. I sospetti finiti in manette erano già stati rimossi dai loro incarichi nei mesi immediatamente successivi al golpe. Finora circa 49mila persone sono state arrestate in Turchia in relazione al fallito colpo di Stato, mentre 150mila sono state indagate. Circa 145mila tra funzionari pubblici, uomini della sicurezza e accademici, inoltre, sono stati sospesi o licenziati.
La polizia inoltre ha fermato Oguz Guven, dopo che a novembre scorso era stato fermato il direttore Akin Atalay. Lo ha annunciato lo stesso reporter con un tweet. Secondo Anadolu, il mandato d’arresto è stato emesso per un articolo sulla morte sospetta nei giorni scorsi in un incidente d’auto del magistrato Mustafa Alper, che avviò la prima indagine contro la presunta rete golpista di Gulen dopo il fallito putsch del 15 luglio scorso. Da oltre 6 mesi, altri 12 giornalisti e amministratori di Cumhuriyet sono in carcere, tra cui il direttore Murat Sabuncu. L’ex direttore Can Dundar, già arrestato in passato e tuttora ricercato, è riparato in Germania.
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