Il video proposto è stato realizzato dal neonato team investigativo dell’associazione Free John Doe. Il gruppo, formato da persone che si occupano di indagini grazie all’utilizzo di attrezzatura tecnica specifica, per cinque mesi ha investigato un macello in provincia di Frosinone posizionando delle telecamere nascoste che hanno ripreso, per la prima volta in Italia, scene di violenza su bufalini, vitelli e mucche, filmando le azioni degli operatori a loro insaputa (alcune scene sono già stata mandate in onda martedì 18 aprile su Rai2, durante l’ultima puntata di Animali come noi, il programma condotto da Giulia Innocenzi).
Il giornalista, scrittore ed attore teatrale Andrea Scanzi ha fatto da testimonial alle immagini che mostrano quanto avviene nel mattatoio, commentandole. “Il video mostra immagini indubbiamente molto forti – spiegano gli autori delle immagini -, ma è necessario che vengano divulgate per far conoscere a più persone possibile la realtà di violenza che si cela all’interno di ogni mattatoio, a prescindere dal rispetto delle norme vigenti in tema di macellazione”.
A seguito del lavoro investigativo di Free John Doe e dietro denuncia formale della LAV è stato richiesto l’intervento dei carabinieri NAS per indagare più a fondo sulle attività della struttura.
Le immagini raccolte mostrano gli operatori che infieriscono sugli animali con calci, pugni e bastonate, in alcuni casi si vedono gli operatori che utilizzano ripetutamente il pungolo elettrico sugli animali e in alcuni casi anche sui cuccioli (severamente vietato). Vitelli e bufalini vengono lanciati dai camion durante lo scarico, per essere poi macellati insieme, ammassati l’uno sull’altro e appesi insieme prima di essere sgozzati.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez