Se Renzi non fosse più “supereroe”
Tutti contro Renzi: la partita del Congresso è stata spesso sintetizzata così. Sembra scontato pensare a un’alleanza tra i due avversari se l’ex segretario non raggiungesse il 50 per cento dei voti. Ma non è così semplice. A quel punto, per l’ex premier si aprirebbe una partita più complessa. Più facile e più difficile allo stesso tempo.

Più facile perché, appunto, la somma algebrica tra Emiliano e Orlando non sembra destinata a funzionare: “La maionese impazzirebbe”, sorridono un paio di sostenitori del Guardasigilli.

Più difficile, però, perché molti renziani non ortodossi, di fronte all’appannamento del carisma del capo, comincerebbero a valutare altre soluzioni. Ragiona un parlamentare di area centrista: “Renzi ha saputo tenere insieme, intorno a lui, anche pezzi di Pd che, per cultura e formazione, non condividevano i suoi modi di gestire il partito. Come ci è riuscito? Mostrando la sua forza dirompente di leader. Molti lo ritenevano un pessimo segretario, ma le alternative erano francamente poca cosa. Se però le primarie dovessero certificare, come alcuni sospettano, che Renzi non è più il supereroe di un tempo, allora se ne vedrebbero delle belle”.

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Congresso Pd, il proporzionale che può fregare Renzi tra voti segreti e possibili traditori. “Obbligato a stravincere”

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