“Renzi deve stravincere per evitare agguati”
Ma è davvero tutto facile per Renzi? Non proprio. Perché, appunto, al voto finale delle primarie mancano circa 40 giorni, e se ne potrebbero ancora vedere delle belle. “Renzi è l’unico che ha davvero da perdere e noi su quello dobbiamo puntare”, spiegava qualche giorno fa a un gruppo di amici il sindaco di Bologna Virginio Merola, che dopo Bersani e Renzi, appoggia Orlando. E quindi l’affare Consip, la reputazione appannata di molti uomini del Giglio Magico, gli scontri interni al partito sulle strategie da attuare sul terreno delle alleanze future e della legge elettorale: tutte questioni destinate a indebolire la posizione dell’ex presidente del Consiglio. “Ma il problema di Renzi – riflette un esponente democratico vicino a Matteo Orfini – è soprattutto un altro: lui queste primarie non può limitarsi a vincerle. Deve stravincerle, per scongiurare il rischio di agguati e ribaltoni interni e soprattutto per scacciare le voci che lo descrivono come un leader azzoppato”. Tutto ciò, per l’ex sindaco di Firenze, si traduce in un numero: 50 per cento. È la soglia che deve superare – e di parecchio, se possibile – nel voto del 30 aprile. Altrimenti? “Eh, altrimenti si vedrà”.

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Congresso Pd, il proporzionale che può fregare Renzi tra voti segreti e possibili traditori. “Obbligato a stravincere”

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