di Irene Tartaglia
20 anni, liceo scientifico di Cittareale – Rieti
Quando siamo arrivati alla piazza Bohaterow Getta, la piazza degli eroi del ghetto dove gli artisti hanno realizzato un monumento con settanta sedie vuote, quegli scranni mi hanno ricordato l’importanza dello stare insieme nei momenti più tragici. In questo spazio venivano ammassati gli ebrei che partivano per i campi di sterminio. Anche noi abbiamo vissuto quei momenti di dolore uniti. Stavamo tutti insieme giorno e notte, aiutando gli altri stavamo un po’ meglio anche noi. Non si può paragonare la vita dei deportati a ciò che è accaduto a noi ma il dolore è comune. Quelle tragiche vicende le avevo lette solo sui libri. A scuola è come tutti gli altri pezzi di storia. Finché non sono venuta qui non credevo fino in fondo a quello che raccontavano le fotografie sul libro di testo ma ora ho capito ciò che è accaduto.