Dunque Stefano Cucchi è stato ucciso. La Procura di Roma chiude la seconda inchiesta sulla morte di Cucchi, avvenuta il 22 ottobre del 2009. Non è stata la fame, la sete, l’epilessia, la droga. Secondo i pm, Stefano è stato ammazzato di botte dai tre carabinieri che lo hanno arrestato. Uno spiraglio di luce su una delle più tragiche e vergognose pagine della storia recente del nostro Paese.

Il nuovo anno comincia così, con la speranza che la giustizia possa finalmente trionfare in un’Italia che aveva ormai smesso di crederci. Anche se c’è chi, nonostante il dolore, la frustrazione e la rabbia, non si è mai arreso, qualcuno che ha lottato ogni giorno da sette anni a questa parte con la stessa disperata forza per far sì che la verità venisse a galla, qualcuno che non ha mai deposto le armi e che ha continuato ad avanzare con tenacia, sempre più avanti, per il bene di quel fratello minore e del suo corpo martoriato e poi umiliato mille volte: Ilaria Cucchi.

Dopo sette anni di calvario, di offese e di mortificazione da parte di quello stesso Stato che avrebbe dovuto difenderla, questa donna dagli occhi tristi e sinceri ha portato avanti la sua battaglia con una dignità commovente. Quegli stessi occhi si sono più volte riempiti di lacrime, gonfi e arrossati hanno gridato giustizia, ma non si sono mai chiusi di fronte alla realtà, anche quando questa era piena di ombre, non si sono mai rifiutati di cercare risposte.

Per questo oggi il mio pensiero va ad Ilaria e alla sua grande forza di donna. Siamo cresciuti con l’insana convinzione che tutto sia già deciso, che non si possa lottare contro il sistema, che ogni sforzo sia vano se non conosci Tizio o non sei il nipote di Caio, che la giustizia sia solo una roba da film perché nella realtà vince sempre il più forte e il più furbo e ci hanno fatto credere che noi non siamo né forti né abbastanza furbi. Grazie Ilaria, perché con la tua caparbietà e il tuo alto senso di civiltà ci hai dimostrato che ci hanno raccontato un sacco di cavolate, perché chi decide di lottare fino alla fine non è un coglione né un eroe, è solo un essere umano che non ha mai perso il rispetto per sé e per gli altri.

Non è solo l’amore smisurato per un fratello, non è solo il dolore e la rabbia per ciò che gli hanno fatto, non è la sete di vendetta: è la grande e potente consapevolezza che la giustizia non è affatto una roba da film, ma una realtà nella quale credere. Sempre e ad ogni costo.

In un’epoca che scarseggia di buoni esempi, Ilaria Cucchi ce ne ha fornito uno straordinario. Grazie.

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