Miami, estate 2013. Sono i giorni delle tournée estive negli Stati Uniti dei grandi club europei. Ci sono Milan e Real Madrid. E nottetempo c’è anche un party organizzato da Nelio Lucas, chief executive di Doyen Sports, il fondo che gestisce alcuni dei più forti calciatori al mondo. Tra cui Geoffrey Kondogbia, l’attuale centrocampista dell’Inter. È lui che Doyen vorrebbe vendere quell’estate, possibilmente a più di 20 milioni di euro. Così Lucas organizza il party e invita il presidente del Real Madrid Florentino Perez e il direttore generale del Milan Adriano Galliani. “Una festa con prostitute”, scrive il sito francese Mediapart, che con L’Espresso fa parte del gruppo di giornali europei che ha avuto accesso ai Football Leaks.

“Voglio portare alcune ragazze a stare con noi, Florentino, Galliani e alcuni direttori. Va bene?”, si legge in un sms di Lucas citato dal portale investigativo transalpino. Una circostanza fermamente smentita dal presidente dei Blancos e da Galliani, il quale ha precisato anche di non conoscere il destinatario di quel messaggio. Che è poi un personaggio centrale di questa vicenda: Arif Arif, il 27enne figlio del magnate kazako Tevfik, uno dei membri della famiglia Arif che le carte di Football Leaks dimostrano con certezza essere i padroni della Doyen. Si tratta di oligarchi kazaki che in passato hanno fatto affari con l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e con il loro omologo kazako Nursultan Nazarbaev.

L’Espresso in edicola domenica ricostruisce nei dettagli gli interessi e l’origine degli Arif, i quali dopo essersi arricchiti con la chimica e in Turchia, sono volati negli Stati Uniti, dove nei primi anni Duemila hanno fatto collaborato con Trump nella costruzione di hotel e appartamenti a New York. Il loro business è poi diventato il calcio: Doyen ufficialmente funge da agenzia di rappresentanza per gli atleti ma in realtà – come si è spesso chiacchierato e ora dimostrano i file di Football Leaks – il vero scopo è stata la compravendita dei diritti economici dei giocatori.

Il settimanale cita il caso di Kondogbia dal Lens all’Inter passando per il Siviglia e il Monaco in un vorticoso crescendo di milioni sborsati dai club, mentre Doyen guadagnava cifre astronomiche di trasferimento in trasferimento. Tutto off-shore. Ma ci sono anche Radamel Falcao e ripetuti contatti con il Milan. Accuse rispedite al mittente da Adriano Galliani. Il quale, però, secondo la ricostruzione de L’Espresso, vanta almeno un legame diretto tra la propria famiglia e la società di proprietà degli Arif: una delle figlie del direttore generale del Milan avrebbe infatti collaborato con Doyen per alcuni affari in Italia e negli Stati Uniti.

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