Il mondo FQ

Omeopatia, in Usa obbligatorie le etichette “non funziona”. Ricciardi (Iss): “Giusto, il welfare scelga le priorità”. Bernardini (Siomi): “Benefici se integrata” - 4/5

Negli Stati Uniti l'etichetta "non funziona" su ogni prodotto diventa obbligatorie. E in Italia? "Da noi il consumatore è più tutelato", dice la dottoressa di medicina integrata. Diffidente l'espondente dell'Istituto superiore di Sanità, che approva la scelta Usa. Come sono fatti, e con quali supervisioni sono commercializzati, i rimedi omeopatici? Ecco le risposte dei due medici
Omeopatia, in Usa obbligatorie le etichette “non funziona”. Ricciardi (Iss): “Giusto, il welfare scelga le priorità”. Bernardini (Siomi): “Benefici se integrata” - 4/5
Icona dei commenti Commenti

 

C’è una differenza tra la filosofia dell’omeopatia e i cosiddetti “farmaci omeopatici da banco” che le persone prendono in autodiagnosi?

W.R.: I farmaci da banco sono tra i più standard in assoluto. Un concetto evidentemente estraneo alla medicina omeopatica, che dovrebbe invece esprimere tutto il proprio potenziale terapeutico nella individualizzazione della cura.

S.B.: C’è la stessa differenza esistente tra ogni prodotto da banco, omeopatico e chimico, e la medicina. La medicina si compone, infatti, di una diagnosi e una terapia. Quest’ultima, che scaturisce dall’accurata diagnosi, nel caso dell’omeopatia è strettamente individualizzata, ed è rivolta a ricostruire un equilibrio psico-fisico del paziente, mentre la medicina ortodossa si avvale di farmaci soppressori dei sintomi. Che, però, nelle malattie non a caso definite “croniche” vanno presi a vita. L’uso di un prodotto da banco, se è omeopatico, ha il vantaggio di non esporre il cittadino agli effetti collaterali dei farmaci chimici da banco. Se il paziente, tuttavia, si cura da solo e la diagnosi non è corretta c’è, sia per l’omeopatia che per il farmaco chimico, il rischio di un errore diagnostico, e questo rende l’omeopatia inutile e il farmaco chimico non solo inutile, ma spesso anche dannoso.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione