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Saronno, rimossi i vertici dell’ospedale: via direttore medico e responsabile del Pronto soccorso

L'assessore alla Sanità della Regiona Lombardia Giulio Gallera ha annunciato i provvedimenti per Paolo Valentini e Nicola Scoppetta. Il procuratore Gianluigi Fontana ha precisato che sono "una trentina" i casi "ancora da esaminare" da parte degli inquirenti di Busto Arsizio
Saronno, rimossi i vertici dell’ospedale: via direttore medico e responsabile del Pronto soccorso
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I vertici dell’ospedale di Saronno saranno rimossi. L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha annunciato che il direttore medico, Paolo Valentini, e quello del Pronto soccorso, Nicola Scoppetta, “saranno destinati ad altre attività territoriali”. Procedimenti disciplinari verranno presi nei confronti di altre otto persone. I provvedimenti sono arrivati in seguito all’inchiesta della magistratura che ha portato all’arresto di un medico e di un’infermiera, Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, accusati di aver ucciso almeno 5 persone. “Abbiamo attivato una commissione d’inchiesta – ha spiegato Gallera – avrà il compito di accertare in massimo trenta giorni se c’è stata correttezza e trasparenza da parte della direzione ospedaliera di allora. Qualora dovessero emergere delle irregolarità saremo inflessibili“.

L’assessore ha voluto chiarire che i due medici saranno destinati ad altre attività territoriali “per motivi di opportunità e di tutela”, ma “sono solo oggetto di avviso di garanzia“. I due protagonisti della vicenda sono stati arrestati e di conseguenza sospesi, mentre per “le altre persone coinvolte sono già oggetto di valutazione da parte dell’ufficio procedimenti disciplinari, come previsto dalle norme contrattuali”. “Approfitto inoltre – ha concluso Gallera – per ribadire che a noi e in particolare a me non è arrivata mai nessuna segnalazione, nessuna lettera, nessun esposto dai cittadini. Anzi, giusto poche settimane fa sono stato a un incontro pubblico a Saronno e tutta la gente chiedeva di non ridimensionare l’attività dell’ospedale, ma anzi di potenziarla perché è una struttura che funziona bene“.

Trenta casi da esaminare – Il procuratore Gianluigi Fontana ha precisato oggi in conferenza stampa che sono “una trentina” i casi “ancora da esaminare” da parte degli inquirenti di Busto Arsizio. La consulenza disposta dalla procura nell’ambito dell’inchiesta ha già esaminato 44 casi. Di questi, ha spiegato il magistrato, solo quattro sono stati qualificati al momento come omicidio volontario e sono contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare per il medico Leonardo Cazzaniga. Il magistrato ha sottolineato inoltre che l’infermiera Laura Taroni “non ha nulla a che vedere” con i decessi in ospedale. A suo carico l’omicidio di suo marito, in concorso con il medico.

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