La Ferrarini, azienda produttrice industriale di salumi, ha invitato i suoi dipendenti a votare Sì al referendum costituzionale. “Cari collaboratori, a differenza di altre comunicazioni aziendali, questo messaggio si rivolge alla nostra vita quotidiana”. Comincia così la lettera inviata dai vertici della società di Reggio Emilia. Il testo contiene alcune informazioni di servizio, come quando votare e qual è il merito del referendum. Poi l’elenco, in 5 punti, di tutti i presunti vantaggi della riforma costituzionale: dalle “leggi più veloci” a “meno poltrone per i politici”. Infine il messaggio esplicito, scritto in grassetto: “La nostra preghiera è quella di sensibilizzare a votare Sì al referendum del prossimo 4 dicembre”.

Il premier Matteo Renzi lo scorso giugno aveva visitato l’azienda in occasione del sessantesimo anniversario. Il presidente del Consiglio aveva incontrato i dipendenti e i fratelli Ferrarini. Aveva, soprattutto, parlato con Lisa Ferrarini, amministratore delegato dell’impresa e vice presidente di Confindustria per l’Europa. E già in quell’occasione l’imprenditrice aveva sottolineato il suo appoggio a Renzi. Un endorsement che ha voluto ribadire nella lettera inviata ai dipendenti a ridosso del voto aggiungendo però un esplicito invito a esprimersi a favore della riforma firmata Renzi-Boschi.

“Quando si dice una fetta di prosciutto sugli occhi. Io e un altro collega parlamentare, Massimiliano Bernini, siamo stati contattati da diversi dipendenti di Ferrarini che denunciano di avere ricevuto questa lettera che sprona a votare si al referendum, sottoponendoli ad un’impropria pressione. È inammissibile che un’azienda faccia pressione sui propri dipendenti”, ha commentato la deputata M5S Maria Edera Spadoni.

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