“La firma rappresenta semplicemente la fine del conflitto. Poi inizia il lavoro difficile: la ricostruzione del paese”. Con queste parole il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha annunciato l’accordo storico di pace con Rodrigo Lodrono, detto Timochenko, leader delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). La firma mette fine a 52 anni di scontri, omicidi e conflitti tra il governo di Bogotà e il movimento rivoluzionario fondato da Pedro Marin. Il contratto è stato siglato ieri a Cartagena, sulla costa settentrionale del Paese. All’incontro tra i due leader erano presenti 15 capi di Stato, 27 ministri degli Esteri, il segretario di Stato Usa John Kerry, i rappresentanti della Banca Mondiale, del Fmi, dell’Unione Europea, dell’Onu e dello Stato del Vaticano. Presenti anche l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, e il segretario dell’Onu Ban-Ki Moon.

L’intesa è stato firmata con un “baligrafo“, una pallottola trasformata in una penna stilografica. Si tratta di un gesto simbolico che chiude 44 mesi di negoziati svolti all’Avana. L’accordo, ufficializzato ieri, era stato trovato lo scorso 25 agosto. L’organizzazione ora verrà smobilitata e diventerà un partito. Per l’occasione tutti i presenti erano vestiti di bianco. Timochenko dopo la firma  ha rilasciato una dichiarazione storica: “Chiedo perdono a tutte le vittime, per tutto il dolore che abbiamo causato con questa guerra”. Anche il segretario del’Onu Ban-Ki Moon ha voluto commentare l’evento: “Un onore essere presente nel momento in cui un popolo ha deciso di cominciare a sanare le sue ferite”. L’Unione Europea ieri dopo la firma ha tolto le Farc dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

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