La fortezza Europa diventa sempre più piccola. Che il fronte europeo abbia una sua propria identità, indipendente dal Califfato ce lo dimostra la scelta del 14 luglio, data fondamentale per l’Europa. Come l’abbattimento del confine tra l’Iraq e la Siria è stato scelto per marcare la nascita del Califfato, così la strage di Nizza sancisce l’esistenza della rete europea, di cui già negli ultimi attacchi a Bruxelles avevamo avuto sentore.

Anche la scelta della città, Nizza, caposaldo della destra francese dove Marine Le Penn è venerata come una santa, non è causale. Il jihadismo moderno, quello creato dall’Isis, ha volutamente propagandato una marcata matrice anti-imperialista che si contrappone all’occidente e ai suoi vassalli imperialisti. E’ questo elemento politico-rivoluzionario che rende la minaccia odierna infinitamente più seria di quella sferrata dai seguaci di al Zarqawi nei primi anni 2000, in altre parole gli attentatori di Atocha e della metro di Londra. Stiamo attenti, dunque, la guerra e il terrorismo del medio oriente ci stanno entrando in casa. E ciò avviene nonostante gli allarmi, i potenziamenti militari, i fiumi di denaro spesi per coordinare le informazioni degli uffici dell’anti-terrorismo nazionali e così via. Serve una strategia globale, una soluzione politica internazionale di lungo periodo perché in quello breve non c’è quasi nulla da fare.

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Terrorismo, perché l’Europa non è più una ‘fortezza’?

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