“Non mi sembra un buon modo di valutare una legge quello di criticare e dire ciò che manca senza riconoscere i passi avanti fatti in tema di corruzione. Sarei d’accordo con Davigo se ci fossero solo aumenti di pena, ma non è così”. Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando – a margine del seminario organizzato alla pontificia Università Santa Croce per i 50 anni dell’associazione Giovani avvocati – risponde alle critiche di Piercamillo Davigo a tutto campo su Codice appalti,corruzione e Anac. “Ci sono tanti strumenti sul fronte della prevenzione che – spiega il ministro – non fanno titolo sui giornali, strumenti simili alla lotta contro la criminalità organizzata, uno sconto di pena per chi collabora, facilitazioni sulle intercettazioni. Davigo, come hanno fatto Onu e Ocse, dovrebbe riconoscere i meriti di questo governo, non per fare un favore a noi, ma – prosegue Orlando – per dare una lettura complessiva dei testi di legge”. Sulla proposta della separazione delle carriere in magistratura afferma: “Non è nei piani del governo, altrimenti lo avremmo inserito nella riforma costituzionale”. E sulla riforma del processo penale si dice ancora fiducioso di una approvazione entro l’estate: “Non ho detto giugno, l’estate finisce a settembre”

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Codice appalti, Davigo: “Tutta roba che non serve a niente. La corruzione non si combatte con l’Anac”

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