Oltre ad essere direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf) – ong del Cairo che l’11 aprile ha diffuso i dati relativi alle sparizioni forzate in Egitto – Ahmed Abdallah è consulente dei legali della famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso nel paese nordafricano in circostanze ancora da chiarire. E Abdallah, come altre centinaia di attivisti e difensori dei diritti umani, è stato arrestato nei giorni scorsi. Secondo Amnesty International “è stato prelevato nella sua abitazione nella notte tra il 24 e il 25 aprile dalle Forze speciali. È accusato di istigazione alla violenza per rovesciare il governo, adesione a un gruppo “terroristico” e promozione del ‘terrorismo’”.

La famiglia di Regeni si dice “angosciata” dalla sua sparizione e il loro legale, Alessandra Ballerini, conferma che l’attivista ha seguito la vicenda della morte del ricercatore friulano fin dall’inizio. Più in generale, “alla luce anche del comunicato di Amnesty International“, la famiglia Regeni esprime “preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio”. Secondo la ong di Abdallah dal 1° dicembre 2015 al 31 marzo 2016 ci sono stati 204 desaparecidos, di cui 36 a dicembre, 57 a gennaio, 79 a febbraio e 32 a marzo. Di 101 scomparsi non si hanno ancora notizie.

“Siamo di fronte a un salto di qualità nelle azioni repressive dell’Egitto, l’azione politica italiana deve essere commisurata a questa escalation egiziana”, ha detto il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury. “Dal 21 aprile a ieri c’è stata un’ondata di arresti, sia di massa sia selettivi – prosegue -: di massa perché secondo i nostri numeri sono state arrestate 238 persone, selettivi perché hanno arrestato anche giornalisti stranieri che si sono occupati del caso Regeni, e tra gli arresti più gravi c’è quello di Abdallah, che con i suoi esperti ha fornito e sta fornendo supporto legale alla famiglia di Giulio. L’azione politica delle istituzioni italiane – ripete Noury- deve essere commisurata all’escalation delle azioni egiziane; e quanto alla collaborazione giudiziaria, mi sembra che siamo fermi”. Tra gli arrestati, oltre ad Abdallah, anche “la nota attivista Sanaa Seif, l’avvocato Malek Adly“.

La sparizione di Abdallah – Secondo quanto si apprende dalla ong nella quale opera, Abdallah è stato arrestato alle 3 del mattino di ieri da forze di polizia arrivate nel suo appartamento. Gli agenti lo hanno portato via e hanno sequestrato il suo computer e il suo cellulare e in queste ore dovrebbe tenersi un primo processo a suo carico. E, continua l’ong, potrebbero esserci presto nuovi arresti di altri attivisti.  Il gruppo sostiene che più di 100 persone sarebbero state arrestate di recente in otto governatorati diversi, tra cui il Cairo e Alessandria.

“Questi arresti hanno preso di mira personaggi pubblici, difensori dei diritti umani e attivisti – scrive la ong in una nota – E considerato che manifestazioni di protesta sono in programma oggi, il numero degli arrestati è destinato ad aumentare nelle prossime ore”. “La brutale repressione di fronte alla quale ci troviamo, al Cairo e in altri governatorati – aggiunge la ong – sembra essere il risultato di quanto annunciato di recente dal ministro dell’Interno che ha detto ‘risponderemo con la massima fermezza e risolutezza a qualsiasi azione che possa turbare la sicurezza pubblica’.” “Questa dichiarazione – proseguono gli attivisti – fa seguito a quella del presidente Abdul Fattah Al Sisi secondo il quale alcuni gruppi che starebbero mettendo a rischio la pubblica sicurezza saranno fermati da polizia e forze armate“.

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