Decade un consigliere regionale, si deve sostituire, ma il primo dei non eletti non può giurare: è in carcere per un’inchiesta per traffico internazionale di droga. Il protagonista è Giovanni Satta, unico esponente dell’Unione democratica sarda eletto in consiglio regionale ed ex sindaco di Buddusò, in Gallura. Satta, in realtà, è stato proclamato eletto, ma non può insediarsi ed è un problema fisico, più che giuridico: da meno di 10 giorni è in carcere, a Bancali, in provincia di Sassari. E anche se dovesse giurare per l’ingresso in consiglio – magari accompagnato dalla polizia penitenziaria – l’ex primo cittadino gallurese rischia subito la sospensione dall’incarico, per effetto della legge Severino. Una sospensione di diritto ed immediata che potrebbe durare fino ad un massimo di 18 mesi, nei quali dovrà essere indicato un sostituto che, per assurdo, potrebbe essere lo stesso consigliere sostituito da Satta. Quest’ultimo è Gianni Lampis ed è un esponente dei Fratelli d’Italia

Satta240La composizione dei 60 seggi del consiglio regionale della Sardegna, tuttavia, è sub iudice praticamente da inizio legislatura quando si sono moltiplicati ricorsi e controricorsi sia al tribunale ordinario che a quello amministrativo. Solo un mese fa erano stati dichiarati decaduti tre consiglieri e eletti altri tre candidati (tutti di partiti diversi, comprese liste locali). La vicenda ha vissuto i principali colpi di scena dal luglio 2015. Una serie di sentenze, dal Tar al Consiglio di Stato sino alla Cassazione, ha rivoluzionato la rappresentanza nell’assemblea. Invece di chiudere la querelle, la decisione ha provocato un piccolo caos istituzionale. Satta, pur proclamato eletto, non può giurare in Consiglio perché si trova in cella a Bancali dopo essere stato arrestato in un blitz dei carabinieri per un’inchiesta in Costa Smeralda su un presunto traffico internazionale di droga. L’ex sindaco (ma ora proclamato consigliere), secondo gli inquirenti, non aveva un ruolo di primo piano, ma stando all’accusa acquistava notevoli quantità di stupefacenti.

Fratelli d’Italia ha annunciato un’altra battaglia legale per difendere il seggio di Lampis, mentre l’avvocato di Satta, Angelo Merlini, spiega: “Probabilmente Satta avrà una serie di adempimenti ai quali dovrà partecipare di persona e non so se gli sarà consentito farlo. Domani lo vedrò in carcere, parlerò con lui e decideremo come procedere”.

Una situazione ingarbugliata alla quale si affianca anche un’altra inchiesta giudiziaria che ha visto finire in carcere il vicepresidente dell’Assemblea, Antonello Peru (Forza Italia), in manette nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti truccati della Sassari-Olbia. Anche lui rischia la sospensione dall’incarico e quindi la sostituzione. In entrambi i casi è previsto, però, il pagamento dell’emolumento base, anche se decurtato.

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