Pagavano canoni di affitto tra 3 e 145 euro al mese i quindici inquilini che abitavano nella Reggia di Caserta: è emerso nel corso delle indagini che oggi hanno portato alla notifica, da parte della Procura della Corte dei Conti che aveva aperto un’inchiesta da un mese, di quattro inviti a dedurre nei confronti del responsabile pro-tempore della Soprintendenza di Caserta, Paola Raffaella David, e di tre dirigenti dell’Agenzia del Demanio regionale.
Secondo la Procura contabile il danno arrecato alle finanze dello Stato è pari a 1,2 milioni di euro. Si tratta di quindici alloggi ritenuti di altissimo pregio (inseriti anche nella World Heritage List dell’Unesco dal 1997) situati all’interno del complesso monumentale. Le persone che usufruivano degli alloggi potevano fruire anche dei parcheggi che si trovano negli spazi interni della villa reale e potevano accedere e utilizzare a loro piacimento le aree del Parco. Inoltre – è stato accertato dalla Guardia di Finanza – anche i consumi idrici erano totalmente a carico della Soprintendenza. La Reggia di Casera nel 2015 è stato, con un totale di 497.158 visitatori, il quattordicesimo sito museale statale italiano più visitato, per un introito lordo di oltre due milioni e mezzo di euro.
Agenzia Demanio: “Abbiamo accolto l’invito a ‘dedurre'” – “In merito alle indagini in corso sulla vicenda degli affitti degli alloggi interni al complesso monumentale della Reggia di Caserta diffuse oggi dagli organi di stampa, offriamo piena collaborazione alla Procura della Corte dei Conti della Campania”, ha spiegato l’Agenzia in una nota. “In riferimento alle responsabilità ipotizzate, anche per funzionari interni – ha precisato – abbiamo accolto l’invito a ‘dedurre’ del magistrato, finalizzato a far acquisire ulteriori elementi conoscitivi utili a ricostruire un quadro completo e trasparente della vicenda”.
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