Diciamolo chiaramente: alla scuola italiana non interessa nulla che i nostri ragazzi conoscano la Costituzione italiana. A dirlo non è chi scrive questo post ma sono i risultati dell’indagine “L’educazione alla cittadinanza nella scuola superiore italiana” svolta dall’associazione “Treellle” su un campione di giovani tra i 19 e i 23 anni che hanno terminato gli studi di secondo grado. Partiamo da un dato preoccupante: il 20,5% degli studenti non ha mai letto la Costituzione e il 54,2% di coloro che l’hanno presa in mano, hanno letto solo qualche articolo. In pratica circa i tre quarti degli studenti italiani non la conoscono.

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A fregarsene della nostra “Carta” sono soprattutto i liceali: la percentuale di coloro che non fanno educazione civica al “classico” è del 77%; allo scientifico il 75%. Sono molto più sensibili gli istituti tecnici e professionali. Se vale ancora (mai ho creduto a questo assioma) la “regola” che definisce i “liceali” la futura classe dirigente è chiaro che chi guiderà il Paese non conosce le fondamenta dello stesso.

Resta un dato consolatorio: a volere più educazione civica sono l’81 % dei giovani. Loro hanno capito che è necessario conoscere le regole della nostra democrazia. Ne avevo già parlato la scorsa settimana citando i 1200 del movimento degli studenti dell’Azione Cattolica.

Chi non l’ha compreso è chi governa questo Paese intenzionato a smontarla e a non farla conoscere. Eppure oggi bisognerebbe sapere i primi dodici articoli come si sanno a memoria le tabelline o le regole della grammatica. Lo avevano capito il maestro Mario Lodi che l’aveva appesa nelle sue classi e don Lorenzo Milani che a Barbiana la faceva studiare. Oggi l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, voluto dall’ex ministro Maria Stella Gelmini, è impartito dai professori di storia ma non è una materia. Alla primaria e alle medie difficilmente si studia.

Eppure nel 1979, in terza media, si studiava e nel 1958, Aldo Moro, introdusse l’educazione civica e lo studio della “Carta” come materia curricolare. Negli ultimi anni a parlare di Costituzione ci ha pensato Gherardo Colombo che abbandonata la magistratura ha deciso di dedicarsi, come faceva Antonino Caponnetto, alle scuole, agli studenti e agli insegnanti. Ma non basta. La proposta di “Treellle” è quella di inserire un insegnamento pratico di due ore da affidare ad un insegnante specializzato. Aggiungo: la Costituzione va studiata come disciplina fin dalla primaria. Va disegnata, trasformata in fumetto, raccontata a teatro, twittata. Ma conosciuta.

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