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Mestre, arrestata per un omicidio confessa secondo delitto per cui era stata condannata un’altra donna

Durante l'interrogatorio la donna ha ammesso di essere l'artefice di un delitto avvenuto nel 2012 per il quale l'infermiera Monica Busetto era stata condannata a 24 anni di carcere. gli inquirenti adesso stanno passando al vaglio le dichiarazione per accertare le dinamiche dei due crimini
Mestre, arrestata per un omicidio confessa secondo delitto per cui era stata condannata un’altra donna
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Il 31 dicembre era stata arrestata con l’accusa di aver strangolato e ucciso un’anziana a Mestre. A tre mesi di distanza Susanna Lazzarini, 52 anni, ha confessato l’omicidio di Francesca Vianello, legato a un prestito in denaro. Durante l’interrogatorio però la donna ha ammesso di essere responsabile di un secondo delitto avvenuto nel 2012 a ridosso della vigilia di Natale, per il quale era però stata già arrestata un’altra donna, Monica Busetto, condannata a 24 anni di carcere. L’infermiera accusata dell’omicidio si è sempre proclamata innocente. Adesso, quattro anni dopo, la confessione della Lazzarini cambia le carte in tavola: ad uccidere Lidia Taffi Pamio non fu la sua vicina di casa ma la 52 enne di Mestre.

Dopo la confessione la squadra mobile e la Procura hanno notato alcune corrispondenze nei dettagli dei due delitti: entrambe le vittime avevano 87 anni ed avevano in comune l’amicizia con la madre della Lazzarini. Inoltre tutti e due gli omicidi sarebbero legati alle condizioni di indigenza in cui viveva Susanna, conosciuta come Milly, vedova e con due figli. Determinante anche il riscontro sui dati raccolti nel corso delle indagini, che ha permesso di riconoscere il dna di Milly nell’abitazione della Pamio.

Gli inquirenti non escludono comunque un coinvolgimento di Monica Busetto e stanno passando al vaglio le dichiarazioni della Lazzarini. Nel frattempo l’infermiera è stata scarcerata con obbligo di dimora nel comune di Venezia in attesa di accertamenti.

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