È ripreso al sabato sera Ballando con le stelle e grosso modo ha ritrovato, pur avendo contro C’è posta per te, quasi la stessa percentuale di spettatori (il 21,4% rispetto al 22,1%) che riscuoteva quando su Canale 5 scorreva Tu sì que vales.

L’idea di base proviene da un format della BBC, Strictly Come Dancing, riadattato dalle televisioni di tutto il mondo previo versamento di regolari e copiosi corrispettivi alla tv pubblica inglese (può accadere anche questo quando la tv pubblica ha solide fondamenta: che faccia soldi vendendo le idee oltre che incassando canone e pubblicità).

Ovviamente trasferendosi in Italia il format si è sformato, come s’usa fra noi, allungandosi a dismisura per coprire serata e notte avanzata e forse per questo da noi non ottiene gli share attorno al 40% (praticamente il doppio) che regolarmente riscuote in Uk. Ma comunque, per le misure da “generalismo spezzettato” a cui ci siamo abituati (non rassegnati), mantenere le posizioni a distanza di un anno è un buon risultato.

C’è da dire che la guerra delle dame del sabato sera, fra Maria e Milly, sembra fatta apposta per spaccare l’Italia.
La prima scissione è generazionale perché le medie d’ascolto di Maria schizzano in alto fra i giovani e crollano fra gli anziani. L’esatto contrario vale per Milly che fra gli anziani scavalca, e di parecchio la dirimpettaia. La seconda scissione è culturale, visto che la media dei titoli di studio degli spettatori di Ballando con le stelle è molto più elevata rispetto agli spettatori di C’è posta per te.

La terza scissione è territoriale: basti dire che in tutto il Centro Nord il risultato complessivo di Ballando con le stelle supera di parecchio quello di C’è posta per te. Insomma, se Garibaldi fosse rimasto a casa, Milly sarebbe la regina dell’Italia Centro Settentrionale. Ma la storia è andata diversamente, i Mille sono sbarcati a Marsala e il dato auditel di conseguenza è unitario. Sicché alla fine chi prevale è Maria, ma esclusivamente grazie al colossale risultato che le viene regalato dal Sud: il 35,5% rispetto al 18% ottenuto nel resto del Paese.

Siamo dunque alla guerra fra la Signora del Nord e quella del Sud, come nel Trono di Spade. Ma forse neanche di guerra si tratta, ma di un coltivare passioni e interessi separati, come se gli altri non ci fossero. Resterebbe da capire perché a dominare nel sabato del Sud sia proprio la TV del biscione milanese. Ma implicherebbe di capire sia la profonda natura sia del Sud sia il reale radicamento di Canale 5 nei caratteri nazionali. Forse troppo per uno sciò business.

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