“Qui non si tratta in prima linea di profughi, ma si tratta di criminalità“. Angela Merkel, che nei mesi scorsi aveva aperto le porte ai migranti, torna con queste parole sul sex mob della notte di Capodanno di Colonia, dove decine di donne sono state derubate e molestate. Ma ora quello che è successo la notte di San Silvestro diventa un caso politico che deborda oltre i confini tedeschi, soprattutto alla luce dei dati diffusi dal portavoce del ministero dell’Interno tedesco, Tobias Plate. Nel corso di una conferenza stampa ha annunciato che su 31 persone indagate e identificate dalla polizia per le molestie della notte di San Silvestro, 18 avevano presentato domanda di asilo in Germania e sono accusati di furto e lesioni personali. Disordini e violenze che oggi hanno portato anche al “pensionamento anticipato” del capo della polizia della città tedesca Wolfgang Albers, 60 anni, perché “non ha informato il sindaco Henriette Reker in tempo reale” di quanto stava accadendo la notte del 31 dicembre. A comunicargli la decisione delle dimissioni forzate è stato il ministro dell’Interno del Land, Ralf Jaeger. “Va ristabilita la fiducia nella capacità di agire delle forze dell’ordine. La gente  – afferma – vuole sapere cosa è successo e chi sono i responsabili”.

Il foglio con le scritte in arabo: “Voglio scopare” – Due dei richiedenti asilo arrestati nella notte, ha riferito l’emittente Wdr, avevano con sé cellulari con immagini relative ad aggressioni a donne (secondo quanto riportato dal Koelner Stadt Anzeiger). Altri due, invece, scrive la Bild online, erano in possesso di un foglio con scritte, in arabo e in tedesco, frasi con espliciti riferimenti sessuali. Tutti appunti presi a mano. E tra le frasi segnate, “voglio scopare”, “grandi tette”, “ti voglio baciare”, “sto scherzando con lei”, “io la uccido”. Nove dei sospettati sono di origine algerina, otto del Marocco, cinque iraniane e quattro siriane. Ci sono anche due cittadini tedeschi, un iracheno, un serbo e un cittadino degli Stati Uniti. Finora nessuno dei 18 è collegato a casi di molestie e rispetto alle tre denunce per delitti sessuali al momento non vi sono per ora dei sospettati.

Merkel: “Niente sconti, la verità deve emergere” – Notizie di cronaca dalle conseguenze politiche entro e oltre i confini della Germania che, secondo la stima è del presidente dell’Ufficio federale delle Migrazioni e dei Rifugiati (BAMF) Frank-Jürgen Weise, deve valutare ancora circa 660mila richieste di asilo. “360mila che sono state già presentate devono ancora essere analizzate”, ha detto. “Inoltre calcoliamo che esistono persone che si sono registrate ma ancora non hanno presentato la loro domanda di asilo. Sicuramente saranno altre 300mila”, ha affermato. Numeri che segnalano un afflusso importante di migranti soprattutto dai paesi arabo-musulmani, contro il quale si oppone la Slovacchia, decisa a bloccarli. La cancelliera Angela Merkel interviene ancora una volta per specificare attraverso il portavoce Georg Streiter che “non si tratta in prima linea di profughi, ma si tratta di criminalità” e allo stesso tempo ritiene importante “che la piena verità sia messa sul tavolo” senza “sconti ed edulcorazioni”. Al contrario, si avrebbe un “danno” allo stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa e cerca protezione. In più, ha precisato,  “ovviamente non è accettabile che una piccola minoranza metta a rischio questo con reati del genere”.

La polemica sul caso tedesco arriva anche in Olanda. In una lettera aperta al premier olandese Mark Rutte il leader del partito xenofobo Pvv Geert Wilders parla di “terrorismo e jihad sessuale“, ed invita a “chiudere subito i confini” del Paese e ad iniziare “a de-islamizzare l’Olanda”. Wilders ricorda che da anni le “violenze sessuali di non-Occidentali” sono una piaga in Svezia e Norvegia e afferma che tutto “questo ora sta venendo verso di noi”.

“Oltre 200 denunce”. Violenze anche in Svezia – Intanto continuano ad aumentare le denunce, che superano le 200: lo Spiegel scrive che “soltanto la polizia di Colonia ne ha registrate 170, 3/4 delle quali sono relative ad attacchi sessuali” e un portavoce della polizia ha confermato al magazine che tra i fermati ci sono due ragazzi di 16 e 23 anni, originari della Tunisia e del Marocco. E oltre a Colonia, Amburgo, Salisburgo e Zurigo anche in Svezia sono stati registrati episodi di violenze contro le donne a Capodanno. Un ragazzino di 15 anni e un giovane di 20 anni sono stati arrestati a Kalmar, in Svezia e nel Paese almeno 15 donne hanno denunciato di essere state molestate. Il portavoce della polizia Johan Bruun, aggiungendo che due richiedenti asilo sono stati informati da interpreti di essere sospettati e che si stanno cercando altri sospetti. Le donne sono state circondate e palpeggiate in una piazza affollata, ha precisato, nessuna delle ragazze è rimasta ferita ma che molte erano terrorizzate. “Siamo consapevoli di quanto successo in Germania, ma ci stiamo concentrando sulle indagini su quanto accaduto a Kalmar”, ha detto ancora Bruun, riferendosi alle violenze di Capodanno a Colonia.

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