“Non mi stupisce, dove c’è moneta sonante c’è corruzione, anche in Vaticano. Sono uomini, noi abbiamo fede in Dio”. Così la maggior parte dei fedeli commenta lo scandalo Vatileaks che scuote la Chiesa cattolica alla vigilia del Giubileo. “Non so se sia vero, la Chaouqui e il monsignor Balda amanti? Ha il sapore di una squallida soap opera con personaggi tristi”, dice una signora. Soldi per la beneficenza sperperati in agi, cardinali in appartamenti lussuosi a canone zero, investimenti in armi, i libri di Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi raccontano la vita faraonica di coloro che dovrebbero diffondere il messaggio del vangelo. “Non è uno scandalo? Io sono schifata, non farò più beneficenza in vita mia, io sono credente ma non ho più fiducia nei vescovi e nei cardinali, c’è chi vive in totale povertà e loro sperperano denaro, è inaudito”, afferma un’altra donna. “Dovrebbero processare questi faraoni e non i giornalisti”, dicono altre due fedeli. “Io sono preoccupata per papa Francesco, la casta gli rema contro”, aggiungono. Riuscirà il pontefice a cambiare la Chiesa, a rivoluzionarla? “Sì, lui è tosto, forte e sincero, vuole davvero spazzare via gli scandali, è l’unico per cui valga la pena di credere”, dicono in tanti. “Spero che Francesco sarà la prima pietra di un processo più duraturo”, afferma un fedele. Mentre una ragazza si domanda: “Ma davvero rappresenta una rivoluzione o è solo un cambiamento di facciata? Vedremo”. E qualcuno rilancia: “Il Papa da solo non può fare nulla, anche se ha il sostegno della gente. Ci vorranno secoli, almeno tre generazioni, per mutare la Chiesa nelle sue fondamenta”. Infine, non mancano le proposte per uscirne in fretta: “Preti, vescovi e cardinali colpevoli tutti a casa, in un appartamento di 40 metri quadri, altro che 700: due stanzette come fa il Papa”

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