La stessa finestra cinque anni dopo. Uno studente palermitano è stato trovato morto dopo essersi gettato dallo stesso terrazzo dell’università del capoluogo siciliano da cui nel 2010 si era suicidato il dottorando precario Norman Zarcone. La vicenda era diventata un simbolo per tutta una generazione senza un futuro lavorativo.

In questo caso non sono ancora chiarite le motivazioni del gesto. Lo studente aveva 19 anni e frequentava il corso di Lingue alla facoltà di lettere dell’ateneo palermitano. I vigili delle fuoco hanno recuperato il corpo mentre i carabinieri hanno avviato le indagini.

Il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, ha commentato così l’episodio: “Questa tragedia ancora una volta ci fa riflettere sulla fragilità dei nostri giovani, sulla necessità di sostenerli nel loro percorso umano e di studio, e sul nostro doveroso impegno a dare loro fiducia nel futuro, nel merito, nel pieno soddisfacimento delle loro attese”.

Nel 2010, dopo la scomparsa di Zarcone i genitori avevano ritrovato un suo scritto in cui motivava il suo gesto: “La libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla”. Ancora oggi il padre del giovane dottorando parla così del suicidio del figlio: “Norman è il simbolo di un’intera generazione di studenti e precari, che non a caso è stata definita ‘Generazione Norman’ o, diversamente,’Generazione no future‘, mortificata, defraudata dei propri sogni e della possibilità di guardare al futuro”.

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