Veronica Panariello ha ammesso di non aver accompagnato il figlio a scuola il giorno dell’omicidio, ma ribadisce di non aver ucciso lei il bambino. La donna, accusata dell’omicidio di Loris Stival, ucciso a Santa Croce di Camerina, provincia di Ragusa, il 29 novembre 2014, è stata interrogata nel carcere di Agrigento, dove è detenuta da quasi un anno. “Loris non l’ho ucciso io” ha detto al il sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota e ha aggiunto che quel giorno il bambino “è salito a casa con le chiavi” che gli aveva dato lei. La donna ha concluso l’interrogatorio affermando di “avere un buco e di non ricordare” il resto. Per l’uccisione di Loris la Procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio di Veronica Panarello. L’udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il 19 novembre.
Era stata la stessa madre del bambino di 8 anni, strangolato e gettato in un canalone, a chiedere di essere ascoltata. Ad interrogarla, il pm Marco Rota, alla presenta del legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita.
Panarello aveva sempre giurato la sua innocenza, sostenendo di avere accompagnato Loris a scuola il giorno dell’omicidio. Ma secondo Procura, gip, tribunale del riesame e Cassazione, quella non era nient’altro che una bugia: quel 29 novembre le telecamere del paese non immortalano mai la sua auto nei pressi dell’istituto. Anzi. Dalle immagini raccolte dagli investigatori sembra che Veronica quella mattina compia il tragitto che porta al canale di scolo dove un cacciatore ha poi trovato il cadavere del bimbo. Il 6 novembre scorso la mamma cambia in parte la sua versione e al marito, Davide Stival, al quale ha chiesto telefonicamente di andarla a trovare in carcere, rettifica la sua ricostruzione: non ha portato Loris a scuola, ma ribadisce che non l’ha ucciso lei.
“Quella mattina – dice al marito – il bambino io non l’ho accompagnato a scuola, è salito a casa da solo, usando il portachiavi con l’orsacchiotto”. Poi spiega così perché è tornata nella loro abitazione: “Dovevo prendere un passeggino da regalare a un’amica”. Ma cosa ha fatto dentro casa dice di “non ricordarlo, di avere un buco” nella memoria. “Sono confusa – ripete – ho tante cose che mi girano per la testa”. E alla domanda del marito se è stata lei a uccidere Loris risponde: “No, non sono stata io. Non avevo nessun motivo per farlo”. Poi si chiude di nuovo a riccio: “Mi ricordo solo quello che ti ho detto, non ti basta? Ora stammi vicino…”.
Un primo cedimento Veronica Panarello era sembrato averlo il 6 gennaio scorso durante un altro incontro in carcere col marito, intercettato dalla polizia di Stato e dai carabinieri e inserito negli atti depositati alla Procura di Ragusa: “Può essere che hai ragione tu – affermò in quel caso la donna – può essere che io mi ricordi di averlo lasciato a scuola, ma che invece lui sia rientrato a casa. Ma quando sono tornata non c’era più”. Per fare però subito un passo indietro: “E se mi ricordassi la scena del giorno prima?”. Oggi la donna ha invece confermato al pm le confessioni fatte al marito.
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