Uomini che collaborino con l’intelligence italiana, un programma di aiuti per i Paesi del Nordafrica, ma nessun apertura sulla questione dell’accoglienza dei richiedenti asilo: le porte del Regno Unito restano chiuse. La questione dei flussi migratori verso le coste italiane è stata al centro dell’incontro bilaterale tra il premier britannico David Cameron e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ad Expo. “Abbiamo bisogno di un approccio globale per lavorare con i vostri servizi di intelligence in Sicilia  – ha annunciato Cameron – dove noi metteremo gente e risorse per provare a interrompere i collegamenti” dell’immigrazione dal nord Africa.

“Abbiamo parlato della crisi dell’immigrazione – ha detto Cameron – ci rendiamo assolutamente conto che è un tema sul quale lavorare insieme a livello europeo“. Il Regno Unito, ha ricordato, è impegnato “con la Royal Navy nel Mediterraneo e con un grande programma di aiuti che stiamo aumentando per provare a stabilizzare quei Paesi”, ha segnalato Cameron. “Concordiamo assolutamente che abbiamo bisogno di un approccio globale – ha aggiunto – per vedere un nuovo governo in Libia che dia la caccia alle bande criminali”. Un approccio globale che comprende “un grande programma di aiuti in Nord Africa che stiamo aumentando per provare a stabilizzare questi Paesi”.

Con David Cameron abbiamo “discusso di immigrazione e ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte da adottare e che adotteremo nel prossimo Consiglio europeo – ha detto Renzi – ma c’è la condivisione che questo problema non è un problema solo italiano”. La prima posizione diversa è proprio quella di Londra, che da tempo ha annunciato di non voler partecipare al sistema di redistribuzione proposto dalla Commissione Ue e accogliere richiedenti asilo. Il 23 aprile, giorno in cui Bruxelles annunciava di voler triplicare le risorse per la missione Triton alla luce del naufragio del peschereccio carico di 750 migranti, Cameron aveva offerto la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori con la mission di fare operazioni di soccorso e salvataggio, in stretto contatto con Frontex e le autorita’ italiane: questo pero’ a patto “che le persone salvate siano portate nel Paese sicuro piu’ vicino, probabilmente in Italia, e che non chiedano asilo nel Regno Unito”. Una posizione che a distanza di un mese è rimasta identica: sulla questione il Regno Unito – con Irlanda e Danimarca – può contare su un “opt out” e non voterà in sede di Consiglio Ue sulla proposta della Commissione di redistribuire 24mila richiedenti asilo siriani ed eritrei dall’Italia e 16mila dalla Grecia.

Il massimo dell’offerta di Cameron all’Italia è il supporto alla nostra intelligence, che andrà impiegato “per provare ad interrompere i collegamenti tra le persone che cercano di partire nel Mediterraneo”. Cameron ha anche segnalato di aver affrontato con Renzi “i rapporti stretti tra Italia e Regno Unito” e “l’importanza delle riforme e dei cambiamenti in Europa, in prospettiva, come del fatto che serva una concorrenza equa e flessibilità”.

Il prossimo sarà “un periodo molto intenso e la discussione che viene dal referendum del Regno Unito è molto importante anche per noi”, ha detto Renzi. Pensiamo, ha aggiunto, “che non ci sia futuro per l’Europa senza il Regno Unito come fondamentale partner”. Alla luce della vittoria elettorale di Cameron, ha proseguito Renzi, questo “è un grande momento per parlare delle prospettive future dell’Europa”. Il Regno Unito, ha poi spiegato, “deve lavorare dentro l’Unione europea e ne discuteremo nelle prossime settimane e mesi con la stessa determinazione, per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini”.

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