Alla sua prima Gran Loggia da Gran maestro, Stefano Bisi risponde alle domande sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nella massoneria: “Il Grande Oriente d’Italia ha controlli interni molto rigidi, continui e costanti, e il problema se c’è, quando c’è lo risolve. Ma il problema – spiega il successore di Gustavo Raffi – non esiste. La ‘ndrangheta ha sbagliato porta se pensa di facilitarsi il compito inserendo suoi adepti nel GOI”. Nelle scorse settimane c’era stata la notizia della chiusura di tre logge in Calabria: “Non sono state chiuse perché c’erano infiltrazioni malavitose. Le logge possono essere chiuse anche perché non svolgono il loro lavoro regolarmente. Ci deve essere una regolarità rituale e devono essere fatti adempimenti burocratici. I fratelli di quelle logge non sono stati espulsi, ma sono andati in altre logge del Grande Oriente d’Italia”. A Rimini, all’incontro annuale massonico c’è anche Antonio Seminario, membro della giunta di Bisi ed ex presidente del collegio calabrese del Grande Oriente. Anche lui esclude un problema di infiltrazioni, ma poi precisa: “Abbiamo una attenzione particolare in alcune aree della Calabria dove spesso esageriamo rispetto a quelle che sono e normali procedure nazionali”, spiega riferendosi ai controlli dei nuovi affiliati  di David Marceddu

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