Musica

Opera Chaotique, l’incontro tra un cantante lirico e un musicista jazz in “Bukowski: Poems of a Dirty Old Man”

L'ultimo lavoro del duo s'ispira all’opera del grande scrittore statunitense. Loro, tra mascheramenti vari e una continua miscela di contaminazioni musicali che li vedono spaziare dai Depeche Mode alle più celebri arie d’opera italiana, hanno appena fatto ritorno in terra greca dopo un fittissimo tour di 21 date nel Bel Paese

di Fabrizio Basciano

Una cascata di citazioni musicali e letterarie, il tutto in un esplosivo mix di musica e teatro: appena reduci dal tour italiano, loro sono gli Opera Chaotique. Capita raramente di trovarsi dinanzi a un duo composto da un cantante lirico (George Tziouvaras, alias Tenorman) e un batterista jazz (Chris Koutsogiannis, alias Voodoo Drummer), ma gli Opera Chaotique riescono a far confluire le reciproche spinte e sensibilità artistiche in un unico gesto musicale, un unico progetto coerente. A far da collante, come nell’ultimo album “Bukowski: Poems of a Dirty Old Man” (agosto 2014), è l’elemento letterario: l’intero lavoro è infatti direttamente ispirato all’opera del grande scrittore statunitense. Loro, tra mascheramenti vari e una continua miscela di contaminazioni musicali che li vedono spaziare dai Depeche Mode alle più celebri arie d’opera italiana, hanno appena fatto ritorno in terra greca dopo un fittissimo tour di 21 date nel Bel Paese.

George, tu parli bene in italiano e i tuoi spettacoli sono carichi di riferimenti al nostro mondo artistico. Cosa ti affascina di più della tradizione culturale italiana?
Grazie tante, non lo parlo molto bene, ma lo imparo ogni giorno. Faccio riferimenti al vostro mondo artistico perché mi affascina la cultura italiana e la seguo da molti anni, specialmente la musica, come i cantautori Fabrizio de Andre’ e Battisti, ma anche il canto lirico e i celebri compositori come Puccini, che e` il mio preferito. Mi piace cantare in Italiano, e` una lingua che mi dà ispirazione. Certo, tu parli anche dei miei riferimenti al cinema e alla “supercazzola” del film Amici Miei. Cosa posso dire, si tratta di un film meraviglioso (io adoro anche 8 1/2 di Fellini, un film geniale).

Cosa vi portate a casa di questo tour italiano? Che sensazioni avete raccolto in giro per la penisola, come avete trovato il nostro pubblico?
Abbiamo portato a casa peperoncino, dolci incredibili e tanti chili accumulati dalle paste e pizze che abbiamo mangiato (ride), e un sacco di ricordi bellissimi. In generale siamo molto contenti di aver fatto 21 concerti in Italia. Il pubblico per fortuna era caloroso ed entusiasta, ed anche la gente che abbiamo conosciuto, i locali, siete un popolo davvero ospitale.

Quanto peso ha nel vostro repertorio l’influenza del melodramma italiano?
Il gruppo si chiama Opera Chaotique. L’Opera e` nata in Italia e noi abbiamo nel nostro repertorio tanti pezzi da La Traviata, Rigoletto, ecc.. Anche nelle nostre storie surreali usiamo personaggi come Tosca e Don Giovanni (anche se scritto da Mozart, rimane sempre un’opera Italiana).

E quanto c’e’ invece del musical americano alla Andrew Lloyd Webber?
Ci sono poche influenze di Andrew Lloyd Webber (Il fantasma dell’Opera e` un personaggio che ci e` piaciuto tanto). Siamo stati influenzati di più da Tom Waits, dal cabaret di Kurt Weill e Brecht oltre che dal comico americano Spike Jones.

Voi due venite da esperienze formative e musicali molto distanti. Come siete riusciti a trovare il giusto punto d’incontro, la giusta alchimia?
Perché siamo due pazzi a cui piace sperimentare e mescolare generi diversi. Questo è il segreto del nostro “successo”, delle nostre creazioni: un mix di musica classica, New Orleans Jazz, Cabaret, Punk, Africana. Nei nostri spettacoli si respira un’atmosfera comica e allo stesso tempo misteriosa. Ci piace interagire continuamente con il pubblico. L’incontro di Tenorman e Voodoo Drummer è il karma.

Il vostro ultimo album, “Bukowsky: Poems of a Dirty Old Man”, anticamente sarebbe stato definito “musica a programma”. Cosa vi spinge a inglobare l’elemento letterario nella vostra produzione?
Ci piace aggiungere nel nostro show anche altre forme d’arte, ispirandoci, per esempio, ad autori e pittori. Ci piace molto Bukowski, specialmente le sue poesie, e su di lui abbiamo costruito uno show e composto musica, come abbiamo fatto in passato con il Marchese de Sade. Tutti gli artisti più strani e pervertiti sono sempre una bella ispirazione.

Avete gia’ fatto parlare di voi in diversi paesi europei: quali sono le vostre prossime mete?
Un giorno ci piacerebbe suonare a New Orleans e magari in tutto il mondo. Al momento suoniamo in Germania e in Grecia. Speriamo anche di tornare presto in Italia.

Cosa avete in cantiere? Un nuovo album?
In cantiere abbiamo una sirena con grosse tette (ride). Dunque, un nuovo album e anche un nuovo show, ispirati ancora una volta alla cultura italiana. Possiamo rivelare solamente che un pezzo del nostro nuovo progetto sarà dedicato al pittore Amedeo Modigliani, che adoriamo tantissimo, e di cui abbiamo avuto il piacere di visitare la casa natale a Livorno.

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