Non bruciare un candidato e aspettare fino all’ultimo momento per giocare la partita del Colle da protagonisti. La strategia del Movimento 5 stelle per il Quirinale è questa. Il voto online degli iscritti, le famose Quirinarie, ci sarà, ma per il momento è l’unica certezza. Il Parlamento in seduta comune si riunirà per la prima volta il 29 gennaio prossimo: i grillini potrebbero aprire le consultazioni in rete per scegliere il proprio candidato qualche giorno prima. Molto probabilmente ci sarà una rosa proposta da parlamentari e staff tra cui scegliere, anche se non è stata scartata l’ipotesi di lasciare liberi gli attivisti di proporre i nomi (come nelle Quirinarie del 2013). La mossa che tutti aspettano è quella del Partito democratico: se il partito di maggioranza relativa nel Parlamento in seduta comune si presentasse con un nome condiviso, il voto potrebbe essere direttamente su quello. A ribadirlo su Facebook è il deputato Danilo Toninelli: “Se Renzi ha il coraggio che dice di avere, levi la maschera e faccia il suo nome pubblicamente, avrà un movimento di persone oneste e responsabili pronte a valutarlo e, se è valido, a votarlo”.
Fonti M5S assicurano che il voto tra gli iscritti sarà fatto: sarà online e probabilmente prima della seduta del Parlamento del 29 gennaio. “Faremo un’assemblea congiunta la prossima settimana e ne parleremo tra di noi”, dicono. E poi aggiungono: “Stiamo cercando di capire quali saranno le prossime mosse del Partito democratico. C’è molto movimento soprattutto tra i dissidenti della maggioranza. Ma è anche vero che non possiamo stare a guardare per troppo tempo”. L’opzione Romano Prodi, in passato nella lista dei candidati M5S e ora visto in modo critico perché “padre dell’euro”, sembra sempre molto difficile. A meno che non siano proprio gli iscritti grillini a votarlo in rete.
La strategia è stata valutata anche con i leader M5S e per il momento si resta a guardare. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio mercoledì 14 gennaio era a Milano per parlare con Gianroberto Casaleggio, ma di elezioni per il Colle hanno discusso solo marginalmente: un incontro per parlare del direttorio e della gestione dei compiti dei deputati delegati per la guida dell’M5S. Nella sede della Casaleggio associati c’era anche il sindaco di Bagheria (Sicilia), Patrizio Cinque: hanno parlato di enti locali e di come fare rete tra gli amministratori grillini. Il ruolo di Di Maio, in buoni rapporti anche con Federico Pizzarotti, è nato proprio per cercare di prevenire e risolvere le crisi a livello locale in passato alimentate dal sindaco di Parma. Gli incarichi dei cinque deputati invece sono stati annunciati in un comunicato pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Possiamo solo andare avanti e fare meglio. Il vento è cambiato, il vento siamo noi”, hanno scritto i membri del direttorio. “Roberto Fico e Alessandro Di Battista saranno responsabili dell’area meetup; Luigi Di Maio responsabile del ‘tour dei Comuni” e dei rapporti con il territorio; Carla Ruocco delegata ai rapporti con la piccola e media impresa e responsabile settore economico; Carlo Sibilia responsabile giovani e istruzione”.
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