Aumentano le tariffe, ma non la qualità dei servizi pubblici. Lo rileva il rapporto presentato il 16 dicembre da Cittadinanzattiva, la onlus per la tutela dei diritti dei consumatori, che ha preso in esame 9.853 segnalazioni relative al 2013. I cittadini, stando ai risultati del report intitolato “Consumatori, servizi e utenze: l’era dello scont(r)o?”, notano una crescente carenza qualitativa dei servizi di utilità pubblica, dai trasporti alla consegna della posta. Questo a fronte di sempre maggiori difficoltà nel sostenere i costi delle forniture energetiche, dei tributi locali e di assicurazioni e servizi finanziari.

Servizi energetici al primo posto per segnalazioni – Nel dettaglio, gli ambiti che suscitano maggiore preoccupazione sono quelli dell’energia elettrica e del gas, che totalizzano il 25,6% delle segnalazioni. Tra queste, il 76% riguarda solo l’elettricità. Al primo posto nell’elenco dei disagi figura la fatturazione: i cittadini lamentano l’invio massiccio di bollette di conguaglio, irregolarità nelle fatture e scarsa trasparenza. Nel servizio idrico, il caos delle fatture ha fatto registrare il 71% delle segnalazioni, con un incremento del 25% rispetto al 2012. In crescita anche le segnalazioni sull’aumento delle tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in seguito all’adozione della Tares. Diminuiscono, invece, le segnalazioni su raccolta differenziata e irregolare e condizioni di cassonetti e isole ecologiche.

Un quarto delle proteste riguarda le telecomunicazioni. Seguono i servizi finanziari – Seguono alla fatturazione le proteste su mercato (17,3%) e contratti (12,8%). La classifica del disagio dei consumatori prosegue con le telecomunicazioni (oggetto del 25,2% delle proteste) e i servizi bancari e assicurativi (12,3%), seguite da acqua e rifiuti (11%), pubblica amministrazione (9,6%) e trasporti (8,5%).

Per quanto riguarda i costi, se nel caso delle bollette della luce le lamentele diminuiscono, sale del 3% il numero di utenti che ritiene elevate le tariffe per la fornitura di gas. Aumenta in entrambi i casi il malcontento sulla qualità commerciale e sulla gestione dei reclami da parte delle imprese. Dal rapporto emerge poi, si legge, la difficoltà di accedere ad alcuni servizi pubblici, causata principalmente dalla recessione che ha cambiato gli stili di vita delle famiglie italiane. Secondo Tina Napoli, responsabile delle politiche dei consumatori per Cittadinanzattiva, gli italiani sono stretti tra l’incudine dei pagamenti rateizzati e delle utenze arretrate e il martello delle pratiche commerciali aggressive.

Crescono le criticità nel trasporto locale: corse irregolari e mezzi troppo sporchi – Nel settore dei trasporti (8,5% delle segnalazioni) le maggiori criticità si registrano nel trasporto aereo, che totalizza però il 13,9% di proteste in meno rispetto al 2012. Stabili le segnalazioni nel trasporto ferroviario che si attestano al 21,1%. A crescere sono invece le criticità nel trasporto locale (26,3%, in aumento dell’8,3%) e marittimo (9,2% +6,7%). Circa un terzo dei problemi segnalati dai cittadini nell’ambito del trasporto aereo riguarda i ritardi nei voli, ma questo problema risulta in calo, almeno stando al numero di proteste. Sono invece cresciute del 20% le segnalazioni di smarrimento dei bagagli. E poco più di un rilievo su quattro riguarda la cancellazione del volo. Alitalia è la compagnia più “criticata”, anche se questo dipende in gran parte dal fatto che ha siglato un protocollo con le associazioni dei consumatori per attivare la conciliazione. Per quanto riguarda il trasporto locale crescono le lamentele sulla scarsa regolarità delle corse e le precarie condizioni igieniche dei mezzi. Quanto al trasporto su rotaia, poco meno di una segnalazione su quattro riguarda ritardi, multe e aumento dei prezzi. Lamentele su rimborsi, carenza del servizio e condizioni igieniche si attestano al 12,5%. Segue la presenza di barriere architettoniche.

 

Articolo Precedente

Amazon ferma le spedizioni a San Marino. Pur di non pagare la tassa

next
Articolo Successivo

Confindustria: ‘Corruzione, 300 miliardi persi in 20 anni. 2015, stop a recessione’

next