Chiedono giustizia i familiari di Luigi Bartolomeo, il detenuto morto ieri all’ospedale Loreto Mare di Napoli dopo venti giorni di coma. Bartolomeo era agli arresti domiciliari e secondo alcuni testimoni sarebbe stato aggredito da due uomini mentre era nel suo appartamento. Quando viene arrestato il 21 ottobre 2014 per aver evaso i domiciliari presentava infatti già alcuni segni di violenza. Il giorno dopo partecipa all’udienza di convalida del fermo. Il 23 ottobre viene ricoverato d’urgenza al reparto rianimazione dell’ospedale e muore dopo diversi giorni. L’avvocato di Bartolomeo e i familiari vogliono sapere cosa sia successo tra il suo arresto e il suo trasferimento al nosocomio partenopeo “quello che chiediamo alla Procura di approfondire è se le condizioni di salute di Luigi (entrato già in carcere con alcune ferite provocate da due persone al momento sconosciute) – spiega il legale – potevano non essere compatibili con la detenzione. O vi è una sottovalutazione delle condizioni di salute di Luigi Bartolomeo al momento dell’arrivo in prigione, oppure – conclude l’avvocato – dobbiamo ritenere che sia successo qualcosa tra quando è entrato a Poggioreale e quando poi 40 ore dopo è stato ricoverato”  di Fabio Capasso

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