Battibecco tra Andrea Scanzi e la deputata del Pd, Paola De Micheli, durante il talk show di approfondimento politico “Otto e mezzo”, su La7. La parlamentare difende con forza la sua appartenenza politica: “Il Pd è ancora un partito di sinistra, è molto evidente in alcune politiche economiche e proposte sul riconoscimento dei diritti. E sta realizzando, seppure lentamente, il suo progetto originario: quello di un partito a vocazione maggioritaria, trasversale, aperto, scalabile, capace di rappresentare tutte le forze del lavoro di questo Paese”. “Definirlo un partito democratico e addirittura di sinistra mi sembra abbastanza ardito” – osserva Scanzi – “ancor di più se lo fa una deputata che fino a pochi mesi fa era definita “l’amazzone di Enrico Letta”, che aveva anche detto che Renzi e i renziani erano stati tra i maggiori responsabili dell’impallinamento di Prodi“. La deputata ribadisce di essere lettiana e ammette: ” In assenza di altre leadership credibili c’è effettivamente una concentrazione di potere nelle mani di Renzi. Ma immaginare che nel 2014 essere di sinistra sia fare le stesse politiche degli anni ’70 non è solo antistorico, ma anche inutile agli italiani”. “Non c’è bisogno di arrivare agli anni ’70” – ribatte il giornalista de Il Fatto Quotidiano – “basterebbe arrivare ai tempi di Bersani e di Letta che tanto piacevano all’onorevole. Ma voi lettiani avete già dimenticato come è andato al potere Renzi? ‘Stai sereno’. Cosa ne pensa di un partito che teoricamente sarebbe democratico dell’atteggiamento che si ha nei confronti dei dissidenti come Mineo o delle minacce di Giachetti a coloro che non hanno votato la fiducia al Senato?”. La De Micheli nega espulsioni nel Pd e replica: “Scanzi si difende dovendo sostenere l’insostenibile grillismo che lo caratterizza e aggrappandosi con le unghie sui vetri rumorosamente rispetto a una storia che oggi è una storia di modernità. E le mie opinioni non le cambio”. La parlamentare, però, viene redarguita anche dall’antropologa Amalia Signorelli, ospite in studio, che osserva: “Ho sentito un’affermazione che m’ha fatto rizzare i capelli. Voi sostenete l’esigenza di non dimenticare l’uguaglianza e di farne un valore centrale e mai come ora c’è stata una forbice di disuguaglianza più aperta di quella attuale”. E Scanzi commenta: “Ascoltare la professoressa Signorelli mi sembrava un po’ come vedere Muhammad Ali che parlava con Pupo”. “Poveretto“, risponde la parlamentare. Il dibattito prosegue sul tema della democrazia interna al M5S e nel finale Paola De Micheli afferma: “Cosa vorrei dire a Scanzi? Ora non c’è tempo, perché altrimenti gli avrei cantato una canzone di Pupo. Non so, “Gelato al cioccolato“” di Gisella Ruccia
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